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L’EVENTO
Ferrara si tinge di giallo.
I giorni di Internazionale

Tempo di lettura: 2 minuti

Per una volta Matteo Renzi sarà solo di contorno. Ovvio, la sua presenza a Ferrara attirerà l’attenzione di giornalisti italiani e stranieri e la curiosità dell’opinione pubblica. Ma il cuore del festival di Internazionale resta un altro. Lontano dai palazzi della politica e dai suoi protagonisti. Attento alla vita reale delle persone, alle vicende dei popoli. L’ottava edizione si apre giovedì, con un giorno di anticipo rispetto al consueto e con una novità: la rassegna del cinema d’autore che proporrà cinque pellicole che in Italia hanno avuto scarsa distribuzione. “Rientra nella nostra missione culturale”, spiega la curatrice Chiara Nielsen. Il festival, definito dal vicesindaco Massimo Maisto “fiore all’occhiello” di Ferrara, si svolge a un anno esatto dal naufragio e dall’ecatombe di Lampedusa. Anche per questo il tema dei migranti sarà al centro della riflessione, trasversale a vari eventi.

Accanto al dibattito sull’attualità si dipanerà il ragionamento sul mondo dell’informazione, per cercare di intuirne le tendenze e le trasformazioni in atto, con particolare attenzione al giornalismo d’inchiesta, nicchia privilegiata e sempre più riserva indiana poco presidiata.

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Un’immagine della conferenza stampa di presentazione del festival di Internazionale 2014

Fra le novità dell’edizione 2014 c’è anche un più diretto coinvolgimento dell’Università, tradizionalmente cauta nei suoi passi che, sciolte finalmente le riserve, ha deciso di apportare al festival un contributo più significativo e sostanziale del mero conferimento di sale e spazi nei quali svolgere gli incontri. Il rettore Pasquale Nappi e il prorettore Alessandro Somma si sono personalmente impegnati a favorire un diretto coinvolgimento nella programmazione e nella progettazione, che vedrà direttamente partecipi alcuni docenti, fra i quali lo stesso Somma, Patrizio Bianchi, Lucio Poma e Guido Barbujani e idealmente coinvolti gli studenti.

Particolare curioso ma significativo, segnalato dal presidente di Arci Ferrara, Paolo Marcolini, il festival quest’anno ha ottenuto la certificazione Iso 20121 a garantirne la sostenibilità ambientale. Buone prassi che accompagnano il buon giornalismo.

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Sergio Gessi

Sergio Gessi (direttore responsabile), tentato dalla carriera in magistratura, ha optato per giornalismo e insegnamento (ora Etica della comunicazione a Unife): spara comunque giudizi, ma non sentenzia… A 7 anni già si industriava con la sua Olivetti, da allora non ha più smesso. Professionista dal ’93, ha scritto e diretto troppo: forse ha stancato, ma non è stanco! Ha fondato Ferraraitalia e Siti, quotidiano online dell’Associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco. Con incipiente senile nostalgia ricorda, fra gli altri, Ferrara & Ferrara, lo Spallino, Cambiare, l’Unità, il manifesto, Avvenimenti, la Nuova Venezia, la Cronaca di Verona, Portici, Econerre, Italia 7, Gambero Rosso, Luci della città e tutti i compagni di strada


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)