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Ferrara film corto festival

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Cormac Cullinan
Cormac Cullinan

Corman Cullinan, un avvocato sudafricano esperto di “governance” ambientale (socio fondatore della Cullinan&Associates Inc., studio legale di Città del Capo), firma il testo che Vandana Shiva definisce come una pietra miliare del percorso volto a garantire la sopravvivenza della specie umana e la salute della Madre Terra. La giurisprudenza creata dall’uomo non basta più, è giunto il momento di sottostare e rispettare la legge universale della Natura, pensa Cullinan.

I-DIRITTI-DELLA-NATURA
Il volume I diritti della natura

Diviso in quattro parti, il libro insiste sulla necessità di allineare il pensiero ambientalista moderno con il diritto, facendoli convergere in una visione innovativa che possa far uscire il mondo dall’emergenza ecologica e umanitaria che ci si trova a vivere oggi. Principalmente sono criticati i falsi presupposti dei nostri sistemi amministrativi, secondo i quali gli esseri umani sarebbero separati dal loro ambiente e per i quali la prosperità sarebbe indipendente dalla salute della Terra. In realtà, la nostra salute e benessere non dipendono dallo sfruttamento della Terra, ma al contrario dalla conservazione dell’ecosistema globale. Strutture di governance, giurisprudenza e leggi consolidano, invece, l’illusione della separazione e dell’indipendenza. Gli esseri umani sono, nei sistemi legali attuali, gli unici soggetti dell’universo. Bisognerebbe, invece, pensare come il professor Christopher Stoner, che già nel 1972 scriveva un articolo innovativo, “Should Tree Have Standings? Toward Legal Rights for Natural Objects”, base della riflessione sul tema dei diritti nella prospettiva di una Terra al centro di tutto. Accettare e capire che la Terra è una partecipazione di soggetti e che i diritti nascono dove nasce l’universo e non solo dalla giurisprudenza significa che non è più possibile affermare che gli esseri umani abbiano dei diritti senza concedere che anche gli altri membri della comunità Terra abbiano i loro. Questo perché i diritti esistono nel contesto delle relazioni.

La sfida della giurisprudenza della Terra sarà, allora, quella di sviluppare metodi di governo che impediscano agli esseri umani di violare i diritti fondamentali della natura. Perché, come brillantemente conclude Cullinan, c’è qualcosa di ribelle nei germogli, riservati per natura e che non si vede mai quando spuntano. E se le idee sono come i germogli, questo libro “ribelle” potrà essere il seme di una nuova filosofia. E perché anche un albero ha un diritto di denuncia…

C. CULLINAN, I diritti della natura – Wild law, Zeitgest, Piano B edizioni, Prato, 2012, p. 261.

Ferrara film corto festival

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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it