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Lettera su Fo

Articolo pubblicato il 26 Ottobre 2016, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: < 1 minuto


Da: Paola Ferrari

Dario Fo fu un grande? Ai posteri l’ ardua sentenza!
Non so se ad un artista debba essere chiesta la coerenza, ma Dario Fo, che cantava ‘Bella ciao’ dopo aver indossato la divisa della R.S.I. ed esaltava la Resistenza (proprio lui che era stato dall’altra parte) non era certo un mostro di coerenza.
L’avrei però apprezzato, visto che si professava un iconoclasta, nemico irriducibile del capitalismo, se avesse, come Sartre, rifiutato il premio Nobel. E invece andò in abito da cerimonia a ricevere il premio (e il cospicuo assegno) dal Re di Svezia.
Lui che cantava ‘Hai visto un re’…
Perché non ha fatto uno sberleffo ai ‘parrucconi’ svedesi dell’ Accademia che assegna il premio Nobel? Un premio che i comunisti di un tempo definivano ‘borghese’?
Preferisco Bob Dylan, che non va a fare l’ inchino e se ne infischia del premio Nobel.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani