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da: Giorgio Fabbri

Seguendo l’invito di Salvini e dei vertici nazionali della Lega Nord mi sono recato convintamente al seggi e ho votato SI’ al referendum anti-trivelle. Mi sono speso con amici e familiari e ho faticato non poco a convincere vari conoscenti che era giusto votare e votare SI’. Ora apprendo dai giornali che il leader storico della Lega ferrarese, cioè Giovanni Cavicchi, invece di seguire l’invito di Salvini ha accolto… l’appello di Renzi ed è rimasto a casa a mangiare i tortellini invece di andare a votare.
Sono allibito e indignato. Di più: se non avessi letto sulla stampa le dichiarazioni rilasciate dall’ex “padre nobile” dei leghisti ferraresi avrei pensato ad una “balla” colossale… Ritengo che, a questo punto, Giovanni Verdini (scusate, volevo dire Giovanni Cavicchi) debba rassegnare le dimissioni e mi auguro che il vertice della Lega Nord sia informato del suo comportamento e adotti i necessari provvedimenti.
Ricordavo un Cavicchi pugnace e combattivo Ora da tempo mi sembra politicamente abulico, connivente rispetto alle scelte del sindaco e ben lontano dall’idea di lottare con grinta per gli ideali della Lega.
Io sono un semplice elettore, ma finchè Cavicchi rimarrà al suo posto, dopo aver tradito le indicazioni del partito, io non voterò più per la Lega.
Alle prossime elezioni amministrative che cosa diremo ai nostri simpatizzanti che, magari facendo un sacrificio, sono andati a votare contro le trivelle? Che potevano stare comodamente a casa, seguendo l’esempio di Cavicchi?
E’ legittimo non aver più voglia di combattere, ma chi preferisce stare in pantofole lasci il suo posto a chi ha veramente voglia di lottare contro chi ha governato Ferrara da oltre mezzo secolo!

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