Lettera di Giovanna Mazzoni a tutte le vittime del decreto Salvabanche
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Da: Giovanna Mazzoni (No Salvabanche)
Il 22 Dicembre 2015, un anno fa, ci siamo incontrati per la prima manifestazione, a Roma.
Partendo da Ferrara, in treno, mi aspettavo di non trovare posto, invece le presenze erano… come al solito, come se niente fosse successo, in Italia, di deflagrante e sorprendente, per il sistema bancario e per la vita delle famiglie. Da Ferrara, ma anche da Bologna e da Firenze, da Ancona… tutto movimento di persone ordinario. A Roma, davanti a Banca d’ Itaia ovvero al Palazzo delle Esposizioni, eravamo circa trecento persone, ma c’ erano anche i risparmiatori traditi della Deiulemar , società armatoriale, poi gli attivisti di Federconsumatori e Adiconsum e tanti giornalisti free lance. Per fortuna che i Toscani e i risparmiatori di Pizzoli avevano i loro cartelli, ancora semplicemente “istanti”, non questuanti, nè reclamanti nè offensivi o imprecanti. Ci siamo incontrati, ci siamo stretti le nostre mani di lavoratori, per la prima volta, poi abbiamo cominciato a vederci su facebook, poi ad Arezzo per la fine dell’ anno e via via, tanti appuntamenti, tanti sospiri, poi dileggi verso le gerarchie finanziarie burocratiche e politiche, poi illusioni e delusioni, anzi crollo di fiducia in chi si arroga il diritto di guidare il Paese. Cari amici, noi abbiamo fatto la nostra parte, ma paradossalmente proprio il silenzio in cui la RAI ha voluto irretirci, l’ indifferenza delle migliaia di vittime del cinismo di Banca d’ Italia e del MEF, hanno indotto il crollo del circuito virtuoso RISPARMIO-INVESTIMENTO. E per la fine dell’anno, bisesto e funesto, ci aspetta il risiko più sporco e immorale della storia repubblicana.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani