Carissime e Carissimi Concittadini,
non penso che un Sindaco sia tale solo perché fa funzionare, per alcuni bene per altri meno, i servizi: scuole, trasporti , eventi culturali, o la crescita della città con le riqualificazioni dei palazzi o la pulizia dei parchi, l’acqua potabile ed i servizi cimiteriali.
Penso che il Sindaco sia una delle ultime figure istituzionali nelle quali il cittadino vuol riconoscere la comunità nel suo insieme: al sindaco si chiede conto se l’albero di natale muore o se ci sono molti extracomunitari, se l’economia langue o se la disoccupazione cresce; per questo la nostra quotidiana fatica di amministratori, molto spessa bersagliati da titoli ostili o da manifestazioni intolleranti, ci impone una forza diversa, più profonda.
Capisco la collega che dopo due anni da sindaca afferma che non si ricandiderà, sempre che arrivi viva alla fine del mandato; capisco la preoccupazione del collega Minarelli indagato dopo aver scoperto di essere in Comune l’ “autorità di pubblica sicurezza”, e responsabile penalmente della applicazione di norme che intanto, però, sono da anni in attesa di decreti che consentano ai sindaci di applicarli concretamente.
Li comprendo bene, conosco la fatica di dover rispondere di tutto, di essere ogni giorno sul giornale a rispondere di esposti nuovi su cose vecchie, già indagate per anni, magari raccolte da pregiudicati o da diffamatori; la fatica di difendere valori nel dubbio che la società non li riconosca più come propri.
Eppure più ci penso, più sono convinto che tutta questa rabbia, questo esibizionismo, questo desiderio di esternare il proprio punto di vista, a volte senza alcuna tolleranza e senza voglia di approfondire le ragioni vere di tante scelte, nasconda solo una grande paura ed il piacere quasi adolescenziale di voler “testare” fin dove il proprio sindaco sia capace di render ragione delle scelte; o invece non sia , come tanti in politica, solo una voce senza testo, un “post” sui social e non un responsabile, una donna, un uomo che pensa con la sua testa, che agisce con la sua squadra, che, giuste o sbagliate che siano, prende decisioni delle quali è responsabile.
Più ci penso quindi e più sono grato alle persone che per strada salutano cordialmente il sindaco, gli danno la mano, fanno gli auguri e con un misto di preoccupazione affermano: “vada avanti”.
Sono quelli che aiutano gli anziani ad usare le calotte, che seguono i bambini nell’attraversare la strada, che segnalano cosa non funziona ed intanto raccattano da terra la pubblicità mal riposta in buchetta, che si prendo cura del verde pubblico e che ridipingono la scuola, che non sono nati imparati ma che hanno voglia di continuare ad imparare anche da adulti.
Ecco la maggioranza dei ferraresi è così: silenziosa e civile, tollerante e colta, accompagna il cambiamento di questa città che oggi è davvero più viva che mai, gremita di gente la sera, piena di locali nuovi, solidale ed aperta , con nodi decennali finalmente risolti e tanti ancora da risolvere, ma certo più viva che mai.
Per questo ai Ferraresi, alle loro associazioni, ai volontari, agli insegnanti, ai malati, ai bambini, ai negozianti ed imprenditori va il mio grazie, il mio Augurio di Buon Natale; e la promessa che anche per l’anno che viene alle parole seguiranno i fatti, perché le parole non costano, ma per i fatti ci vuole molto di più.
AUGURI
Il Sindaco Tiziano Tagliani
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