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A proposito della bocciatura del ddl Zan, il consigliere Pd Antonio Mumolo, che siede fra i banchi del nostro consiglio regionale, ha dichiarato : “Il sonno della ragione genera mostri. Nel buio, protetti dal voto segreto, quei mostri hanno bloccato una legge di civiltà. Quei mostri meritano l’oblio. A noi rimane la battaglia per garantire i diritti di tutte le persone e per difendere ogni persona dall’odio degli ignoranti. Non ci fermeremo. Il ddl Zan non si ferma”.

Insomma, dice Mumolo, “Chi si ferma è perduto”. Ma forse l’aveva già detto qualcun altro (forse un romagnolo di Predappio).

Ma a parte l’oratoria mussoliniana, mi complimento per il democratico “rispetto” ostentato verso gli avversari politici dal consigliere PD.

Perchè un parlamentare, cioè un rappresentante del popolo – che ha idee diverse da Mumolo – deve essere definito “un mostro”?

A parte il fatto che il consigliere regionale PD dovrebbe cercare qualche “mostro” anche dalle sue parti (politiche), che fine ha fatto l’appello di Veltroni a non considerare più “nemici” gli avversari politici? Con Mumolo dai nemici siamo addirittura passati ai mostri. E i mostri, come ognun sa, dovrebbero essere eliminati…

Quanta nostalgia dei Gulag e di “Baffone” riaffiora, ogni tanto, in certi ambienti di sinistra…

Mauro Marchetti

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