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da: Comitato Ferrarese Area Disabili

Senso di solitudine, isolamento, inibita mobilità, minori rapporti sociali, incertezza professionale e insicurezza rispetto al proprio futuro, sono solo alcuni tra gli effetti negativi creati dalla pandemia dovuta al Covid-19, ma sono anche purtroppo elementi che caratterizzano spesso la quotidianità di una persona disabile e dei suoi famigliari. Tale situazione potrebbe lasciar credere quindi, che le persone disabili, essendo già abituate a questi disagi, siano maggiormente in grado di comprendere ed affrontare l’attuale situazione pandemica.
In realtà, come spesso accade con gli avvenimenti negativi, tali avversità dovute al Covid-19 si sommano a quelle vissute ogni giorno dalla popolazione più fragile, soprattutto anziani e disabili.
Come Associazioni cerchiamo ogni giorno di combattere una guerra affianco e per conto delle persone con disabilità per lottare affinché venga garantita sempre più la loro autonomia e dignità. In questa guerra abbiamo vinto tante battaglie, ne abbiamo perse alcune, ma soprattutto sappiamo che ve ne sono tante altre ancora da affrontare. Per quanto riguarda, invece, l’emergenza data dal Covid-19, sappiamo che si tratta di una situazione per fortuna temporanea, una lotta quindi contro il tempo che vede come protagonista essenziale per la sua vittoria, la vaccinazione.
In questo contesto, essendo il fattore tempo, strategicamente di massima importanza, ,siamo a sollecitare l’amministrazione pubblica locale, regionale e nazionale e l’autorità sanitarie e qualsiasi organo competente in materia, affinché si provveda il prima possibile a vaccinare tutte le persone disabili e i loro Caregiver.
Questo deve avvenire, in primo luogo attraverso l’individuazione degli aventi diritto, dopodiché si rende necessario individuare le priorità tra questi, proprio in virtù del fatto che più grave è la loro situazione personale e famigliare dovuta alla disabilità, tanto più la rapidità di intervento gli sarà di sollievo. Infine, bisognerebbe agevolare tale processo di vaccinazione affinché non diventi un ulteriore problema, favorendo magari un servizio domiciliare. Il secondo appello lo rivolgiamo al nostro Governo e a chiunque ne sarà alla guida, affinché anche nel nostro Paese venga al più presto autorizzato l’uso degli anticorpi monoclonali, considerato che rappresentano uno strumento sicuramente di cura di rinomata efficacia ed in certi casi, forse, anche di prevenzione.
Gli stessi, paradossalmente, sono in gran parte prodotti in Italia e già in uso in paesi come Germania e Stati Uniti, ma non ancora approvati nel nostro Paese.
L’ultima riflessione la sottoponiamo alla coscienza di tutta l’opinione pubblica, soprattutto di coloro che sono più scettici o ancor peggio disinteressati rispetto al fatto di vaccinarsi.
A nostro avviso, pur trattandosi di una decisione personale, le implicazioni di tale scelta si ripercuotono sull’intera popolazione. Se è vero che le persone più fragili, quindi anziani e disabili, cominciano a vedere, grazie al vaccino, una luce infondo al tunnel, essi potranno realmente uscire da tale tunnel solo se almeno il 70%-80% della popolazione si sarà vaccinata.
Concludiamo ringraziando tutti coloro come medici, infermieri, operatori sanitari, autisti di ambulanze, forze dell’ordine, amministratori ed altri che ogni giorno combattono al fianco di tutti noi per salvare più vite possibili. Ci dispiace aver usato termini quasi militareschi, ma di fatto di guerra si tratta e tutti abbiamo l’obbligo morale di sentirci arruolati.

Comitato Ferrarese Area Disabili

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