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L’esempio viene dall’Uruguay

Articolo pubblicato il 5 Agosto 2014, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


da: Claudio Riccadonna

Colpisce l’immagine di un signore di quasi 80 anni, di nome Mujica, attuale presidente dell’Uruguay, il quale, ispirandosi a ideali di sobrietà e di morigeratezza, quindi ad uno stile di vita assolutamente spartano, abbia deciso “coraggiosamente” di vivere con circa 800 euro al mese, donando il resto del proprio stipendio, circa il 90%, ai bisognosi del proprio Paese. Certamente Mujica non ha tradito il proprio mandato, a fronte di alcuni governi cleptocratici del Terzo Mondo. Appare una soluzione surreale ed anacronistica, visti i “tempi”.
Stride, peraltro,il confronto con quella pletora di politici italiani, indipendentemente dal simbolo partitico, legati saldamente a indifendibili privilegi e ad “opportune” ed intoccabili convenienze; taluni sono stati protagonisti, peraltro, nel corso degli ultimi anni, sia a livello centrale che periferico, indipendentemente dallo schieramento partitico (di destra, centro o sinistra che siano…), di scandali moralmente squalificanti e mortificanti, proprio nella gestione di quella che dovrebbe essere la sacra “res publica”. Il malaffare ha ormai raggiunto tutti i livelli dello Stato e delle Regioni. Forse è proprio la gestione del potere che innesca un “irresistibile circolo vizioso” distruttivo per la collettività!
Tutto ciò, peraltro, stona a fronte delle 150 imprese che mediamente chiudono ogni giorno sul territorio nazionale, a fronte delle numerose famiglie economicamente esasperate che, con stipendi normali, erosi nel potere d’acquisto, non sanno più “dove sbattere la testa” per sbarcare il lunario della terza settimana, a dispetto di tanti incolpevoli ed “invisibili” disoccupati over 40 e over 50 (secondo i dati ISTAT quasi due milioni in Italia, considerati vecchi per un reinserimento nel mondo del lavoro), nonché in considerazione di tutti quei pensionati costretti a tirare avanti con qualche centinaia di euro al mese.
Qualcuno potrebbe affermare con un certo nervosismo: “Sciagurato il giorno in cui Pericle, politico ateniese dell’antichità, introdusse il criterio della mistoforia, cioè della retribuzione delle cariche pubbliche!” Sappiamo che Pericle si spinse in tale direzione anche per rendere possibile ai meno abbienti la partecipazione alla vita politica. Tuttavia oggi…
Speriamo di poterci, in un prossimo futuro, riscattare da valutazioni, forse, qualunquistiche, ma purtroppo, nella sperimentata quotidianità, così fastidiosamente realistiche .

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani