Skip to main content

Tira buon vento dalla Spagna. Secondo il rapporto preliminare della Red eléctrica de España (Ree), compagnia che opera nel settore dell’elettricità nello stato iberico, nel 2013 l’eolico è risultato per la prima volta la principale fonte di energia elettrica. “Durante il 2013 sono stati superati i massimi storici di produzione di energia eolica”, afferma il rapporto. “A gennaio, febbraio, marzo e novembre l’energia del vento è stata la tecnologia che ha reso il più grande contributo nella produzione totale di energia del paese”. E che ha superato anche il nucleare, coprendo il 21,1% della domanda energetica. Anche se l’energia fornita dal nucleare si assesta di pochissimo più in basso, al 21%, è il tasso di crescita delle rinnovabili che aumenta, mentre l’atomo cala: nel 2012 il rapporto era del 18,1% dell’energia totale prodotta dall’eolico e del 22,1% dal nucleare.
Altra buona notizia riguarda le emissioni di gas serra in Spagna, calate del 23,1%. Il merito di questa svolta verde è da attribuire anche alle altre energie rinnovabili, come il solare, il fotovoltaico e il termico, che arrivano a coprire ben il 49,1% della capacità installata nel paese.
A livello territoriale, a trainare è la comunità autonoma della Navarra, che nella produzione di energia elettrica di origine eolica è passata dallo 0% del 1996 all’oltre 70% del 2013.
La produzione di elettricità da fonti fossili è invece in forte declino. Rispetto al 2012, il contributo dalle centrali a gas è sceso del 34,2%, quello dalle centrali a carbone del 27,3% e quello dell’energia nucleare dell’8,3%.
Se la situazione della Spagna fa sperare in un futuro meno inquinato, a che punto siamo con le energie cosiddette pulite in Italia? Secondo i dati finora disponibili, nei primi sette mesi del 2013 le rinnovabili hanno coperto il 35,9% della richiesta elettrica e il 40,5% dell’offerta. In calo il termoelettrico, mentre il fotovoltaico, con quasi il 20% in più di produzione sul 2012, ha soddisfatto il 7,4% della domanda. Per quanto riguarda l’eolico, questo ha garantito il 5,9% della produzione elettrica italiana, consentendo di soddisfare i fabbisogni di oltre 5,2 milioni di famiglie, e facendo registrare un incremento di oltre il 31,1% rispetto allo stesso periodo del 2012.
Il nuovo regime di incentivazione per le energie rinnovabili messo a punto dal governo nel 2012 si propone di superare gli obiettivi comunitari di produzione elettrica verde fissati al 26% e di portarli al 35% entro il 2020. Tuttavia le strategie energetiche dei nostri parlamentari non convincono gli operatori del settore, che lamentando tagli ai sussidi significativi, soprattutto riguardo all’eolico, e considerano il provvedimento “assolutamente penalizzante per la fonte eolica ritenuta una grande opportunità a livello mondiale”.
Anche se su più fronti si sostiene che il futuro del mondo sia nelle rinnovabili, la fonte di energia che è cresciuta di più nel mondo nel 2012 è stata il carbone, che è il combustibile fossile più pericoloso da estrarre e più dannoso per l’ambiente, con il 43% delle emissioni totali. Con una stima di crescita dei bisogni energetici mondiali entro il 2030 di oltre il 60%, la sfida tra energie pulite e combustibili fossili si prospetta sempre più accesa.

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

tag:

Francesca Carpanelli

È redattrice editoriale free lance e autrice di alcuni corsi di geografia per la casa editrice Zanichelli. Insegna italiano agli stranieri presso CIEE Italia e presso l’associazione Cittadini del Mondo a Ferrara. Ha lavorato come tecnico del suono in Italia e negli Stati Uniti.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it