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Da: Legambiente Emilia Romagna

Abbiamo completato le prime quattro giornate al Lido di Spina. La base era di fronte alla chiesa San Francesco e alla pineta di Via Giorgione.
Ci siamo resi conto dei problemi che creano le radici dei pini e abbiamo discusso e riflettuto delle soluzioni adeguate per salvare i pini e risolvere i problemi di sicurezza sulle strade.
Innanzi tutto abbiamo svolto un sopralluogo lungo le strade limitrofe alla chiesa e in Via Giorgione.
Lungo le strade limitrofe abbiamo legato il volantino-comunicato preparato da Ruggero Spadoni del Comune di Comacchio. Il comunicato è stato isolato dall’umidità in una busta di plastica e con un laccetto di spago è stato assicurato ai cinquanta cancelli delle seconde case affacciate alle strade interessate dagli interventi.
Ogni persona incontrata o presente nel cortile delle case è stata raggiunta dalla comunicazione anche verbale. Le persone sono rimaste piacevolmente sorprese per questo approccio. Abbiamo spiegato i motivi dei lavori ed ascoltato i consigli, le osservazioni degli ospiti del lido di Spina (Sign.ra Zarattini Raffaella, Michetti Claudio, Sig. Righetti Nicola, Sig.ra Petrarchin, Sig.ra con abitazione in Via Bramante 33) . Le agenzie immobiliari aperte hanno ritenuto positivo ricevere informazioni per poi rispondere ai loro clienti ( agenzia Brunetti, agenzia Essevi, studio immobiliare 2000, Agenzia il Gabbiano ). Ci siamo soffermati presso il caffè del Moro e parlato con i clienti.
Il sig. Righetti Nicola (fotografo abitante in via Bramante) ci ha telefonato da Milano chiedendo chiarimenti).
Per tutto il mese di Novembre le SVA saranno presenti il Ven-Sab-domenica comunicando le presenze e gli orari al Comandande Claps , Ruggero Spadoni e Vito Fogli. Abbiamo informato di persona i Carabinieri del Lido degli Estensi e con mail il Comando di Comacchio.
Abbiamo svolto controlli sui rifiuti abbandonati. Non abbiamo nulla da rilevare se non alcuni sacchetti abbandonati ai piedi dei cassonetti. Abbiamo provveduto a metterli all’interno dei cassonetti dell’indifferenziato. Non abbiamo notato situazioni problematiche facendo riferimento alle strade interessate ai lavori.
Abbiamo constatato invece una quantità esagerata di aghi di pino, sulle strade e sui marciapiedi. Certamente in questo periodo sono previste piogge ed i pozzetti si intaseranno impedendo il normale flusso dell’acqua piovana . Come suggeriva un titolare di agenzia, bisognerebbe prevedere durante l’anno alcuni passaggi di Clara-Brodolini con gli automezzi spazzatrice .

I sopralluoghi e le considerazioni raccolte dalle persone interpellate sono l’occasione per mettere in risalto l’attenzione del Comune verso il territorio e i lidi, normalmente deserti durante i mesi autunnali ed invernali .
Una attenzione che dovrebbe essere strutturata per tutti i lidi per programmare una cura continuativa per il territorio considerando anche che gli ospiti o residenti estivi delle seconde case pagano le tasse comunali per tutto l’anno.

Per quanto riguarda la manutenzione del verde, dei marciapiedi e del manto stradale è necessaria una attenzione sui luoghi dove si interviene.
Ci troviamo in un bosco. Un bosco di pini piantumato dal 1933 al 1938 dal corpo della forestale del tempo. Un bosco di pini si caratterizza per la presenza maggioritaria di pini, ma sono presenti altre essenze. La Regione Emilia-Romagna ha indicato da diversi anni quali sono le piante e gli arbusti che preferibilmente devono essere piantumati ed inseriti. Il bosco è stato devastato da una urbanizzazione selvaggia e speculativa per rispondere alla nuova industria del turismo nata dopo gli anni 60, con il boom economico che ha sviluppato consumi, opportunità economiche e disponibilità di tempo libero, sviluppando il trasporto individuale su gomma.
Il Lido di Spina, ultimo come nascita, ha avuto l’opportunità di essere stato studiato meglio anche per la nascita dei Piani Regolatori Urbanistici.
La motivazione per l’acquisto di una seconda casa al Lido di Spina ( ancora oggi) era il suo inserimento nel bosco di pini. In seguito le famiglie hanno iniziato a togliere i pini perché davano fastidio. Cadevano le pigne sulle auto, la resina cadeva sulle sedie ed il tavolo all’aperto, gli aghi di pino ricoprivano il giardino e serviva il giardiniere per tenere pulito il terreno. Basta guardarsi attorno per riconoscere le famiglie che inizialmente apprezzavano i pini poi è prevalso il “fastidio “ che i pini hanno prodotto.
Negli anni l’amministrazione comunale non ha avuto la capacità di fare valere i valori ambientali del territorio. Bastava una richiesta e gli abbattimenti venivano concessi.
Da diversi anni i pini sono diventati pericolosi. L’abbattimento dei pini viene giustificato per evitare danni alle persone ed alle cose pubbliche e private.
I cambiamenti climatici hanno prodotto un nuovo killer da tenere sotto controllo. I fortunali sono sempre più frequenti e provocano forti venti che abbattono alberi. Il pino è la specie maggiormente colpita visto il terreno sabbioso e l’apparato radicale posto in superficie.
L’anno scorso i cinque fortunali hanno abbattuto tantissimi alberi per cui è stata chiesta la calamità naturale. Il Lido di Spina, le aree in fregio al lago di Spina, le aree in fregio alla Strada statale Romea 309 presentavano scenari da guerra.
Naturalmente un grosso danno al patrimonio arboreo, ma anche danni ad auto, muri, cancelli e persone.
Sono impressionanti le immagini di ieri 31 ottobre, della “ foresta degli stradivari “ nei pressi di Predazzo nelle Dolomiti.
Tornando al nostro territorio ribadiamo che ci siamo assunti il compito perché amiamo questo territorio e intendiamo collaborare con quanti tentino di individuare soluzioni sostenibili ai problemi che i cambiamenti climatici stanno provocando. In tante occasioni abbiamo indicato soluzioni per fermare il consumo del suolo.
Il nostro intento è quello di continuare ad esprimere la nostra collaborazione anche con una critica costruttiva.

Nella zona della chiesa di San Francesco è previsto l’abbattimento di diversi pini. Pini maestosi che ci fanno dire no ! all’abbattimento. Sono enormi piante viventi che erano presenti prima della nostra nascita. L’essere umano vuole dimostrare la propria sovranità sull’ambiente. In questa fase l’ambiente ci sta dicendo che cambiando il clima così repentinamente andiamo a peggiorare la nostra esistenza.
Il vento è un elemento meteorologico che partecipa al cambiamento climatico. Altro elemento di cambiamento e produttore di danni è il mare che si sta alzando, oltre ad allagare aree basse come la nostra costa, sta penetrando nel terreno facendo alzare il cuneo salino .
I pini tengono le radici in superficie in cerca di acqua dolce.
Non siamo convinti della soluzione che ci viene data dall’amministrazione comunale. Togliere i pini e livellare il terreno tagliando qualche radice emergente non ci sembra la soluzione migliore.
Perdiamo un patrimonio arboreo , perdiamo quantità di ossigeno, impoveriamo il territorio da una difesa della costa, così come abbiamo perso la prima difesa con il livellamento delle dune.

Non siamo portatori di una certezza però chiediamo di ricercare metodologie diverse per trattare il problema.

Siamo a conoscenza che esistono diverse metodologie per attenuare il problema delle radici in superficie. Una di queste è l’uso di spessori bassi del manto assieme ad un mix di prodotti drenanti per il manto stradale più elastico e meno pressante.

Chiediamo un incontro, al più presto, presso la sede comunale per conoscere il progetto con il quale si prevede di abbattere i pini , livellare le radici e rifare il manto stradale.

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