Legalità. Nuovo Protocollo, Regione e Prefetture rafforzano l’azione di prevenzione e contrasto delle infiltrazioni criminali e mafiose in Emilia-Romagna. Bonaccini: “Esempio di un impegno comune, per noi la legalità è un valore irrinunciabile”. Il Prefetto di Ferrara, Campanaro: “Rafforzato il sistema delle cautele antimafia creando maggiori “anticorpi” nel tessuto economico e sociale”
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Da ufficio stampa regione Emilia-Romagna
L’accordo, sottoscritto nei giorni scorsi con tutte le Prefetture emiliano-romagnole, migliora lo scambio di informazioni e dati, aumenta i controlli rispetto ad appalti e concessioni di lavori pubblici, servizi e forniture, estendendoli all’attività urbanistica e all’edilizia privata, dove si punterò anche al rispetto della sicurezza nei cantieri e alla tutela del lavoro. In Regione si chiude la ‘Settimana della legalità’
Bologna – “Un’intesa molto importante, per mettere in campo ancora più controlli. Un ulteriore passo in avanti per contrastare in Emilia-Romagna ogni tentativo di infiltrazione criminale e mafiosa negli appalti pubblici, nei servizi e forniture, allargando il raggio d’azione anche all’attività urbanistica e in edilizia, compresa quella privata Questo Protocollo, che definisce nuove misure e più forti, rafforzando la collaborazione fra la Regione e le Prefetture, rappresenta senza dubbio una buona pratica confermando che la legalità è per noi un valore irrinunciabile”.
Così il presidente della Giunta regionale e Commissario alla ricostruzione, Stefano Bonaccini, oggi a Bologna, nella sede della Regione Emilia-Romagna, al convegno che chiude la “Settimana della legalità”, voluta dalla Regione stessa, ha ricordato, parlando di “Buone pratiche e impegni per la legalità”, i contenuti del Protocollo d’intesa per la prevenzione e la repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa nel settore degli appalti e concessioni di lavori pubblici, servizi e forniture e nell’attività urbanistica ed edilizia, firmato pochi giorni fa dal presidente della Regione e da tutti i Prefetti dell’Emilia-Romagna in Prefettura a Bologna.
Grazie alla nuova intesa, viene migliorato lo scambio di informazioni e dati fra Prefetture e Pubbliche amministrazioni, estesi i controlli antimafia anche alle imprese esecutrici dei lavori, con l’arrivo di misure di prevenzione e contrasto anche nel settore dell’edilizia privata, a partire dalla regolarità contributiva, la sicurezza nei cantieri e la tutela del lavoro. Inoltre, sarà importante la definizione condivisa di prassi amministrative e clausole contrattuali che assicurino più elevati livelli di prevenzione delle infiltrazioni criminali.
“Abbiamo rinnovato, rafforzandolo, un Protocollo che ci ha consentito di affrontare anche la ricostruzione post sisma 2012 tenendo ben salda la barra della legalità- ha sottolineato Bonaccini- e che dà continuità all’obiettivo di elevare la sensibilità culturale del territorio e dei suoi protagonisti rispetto al contrasto di tutte le mafie. Questo Protocollo ci vede tutti impegnati in un’unica direzione affinché il sistema sia più efficiente e all’altezza nel rispondere alle esigenze della società, delle imprese e dei cittadini”.
“La criminalità organizzata-sottolinea il Prefetto di Ferrara, Michele Campanaro- ha oggi modificato le sue strategie, passando dalla guerra violenta contro lo Stato a sistemi sempre più affinati per insinuarsi silenziosamente nella Pa e nell’economia legale, vestendo in giacca e cravatta. La corruzione è oggi il modus praticato per piegare agli interessi criminali le Istituzioni ed i processi amministrativi. Su questo versante, le Prefetture sono molto attente a portare avanti una forte azione di prevenzione dalle infiltrazioni della criminalità organizzata, negli enti locali e nell’economia legale. Qui, in particolare, la prevenzione dalle infiltrazioni criminali ha uno strumento efficace nel ricorso alle interdittive antimafia, per escludere la partecipazione dagli appalti delle ditte nei cui confronti viene accertato il pericolo di condizionamento da parte del crimine organizzato. Ancora di più, il ricorso allo strumento dei Protocolli di legalità, come quello sottoscritto, rafforza il sistema delle cautele antimafia creando maggiori “anticorpi” nel tessuto economico e sociale più in generale, estendendo i controlli anche su attività o soglie economiche che altrimenti ne resterebbero escluse. Si tratta, diversis verbis, del migliore esempio possibile di una efficace “azione di rete” tra Istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata”.
La collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e le Prefetture emiliano-romagnole è stata attivata per la prima volta nel novembre 2010 attraverso la sottoscrizione del “Protocollo d’intesa per la prevenzione dei tentativi di infiltrazione mafiosa e della criminalità organizzata nel settore degli appalti e delle concessioni di lavori pubblici”, ripreso nel marzo 2012 con il “Protocollo d’intesa tra Regione Emilia-Romagna e le Prefetture-Utg dell’Emilia-Romagna per l’attuazione della Legge regionale 11/2010” .
Il nuovo Protocollo
Dopo il terremoto che il 20 e 29 maggio 2012 ha colpito l’Emilia, il costante aggiornamento delle intese ha rappresentato uno degli strumenti fondamentali per guidare nella legalità la ricostruzione, pubblica e privata. Con l’attuale, nuovo accordo, per le specifiche esigenze legate al processo della ricostruzione post-sisma, fino alla cessazione dello stato di emergenza, il Commissario delegato alla ricostruzione si impegna a mettere a disposizione delle Prefetture che insistono sul “cratere” (Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia) le risorse umane e strumentali necessarie con il coinvolgimento, anche ai fini della programmazione informatica, di personale esperto.
Il Protocollo recepisce tra l’altro le novità normative regionali e nazionali quali il Testo unico per la promozione della legalità e per la valorizzazione della cittadinanza e dell’economia responsabili (Legge regionale n. 18 del 2016) e il nuovo Codice degli appalti pubblici, ma anche la nuova disciplina edilizia e urbanistica approvata dalla Regione, che sottopone a controlli antimafia le imprese esecutrici degli interventi edilizi ma anche gli operatori che promuovono l’attuazione di piani urbanistici.
Il Protocollo migliora l’interscambio informativo tra le Prefetture e le Pubbliche amministrazioni, per garantire una maggiore efficacia e tempestività delle verifiche delle imprese interessate, ma punta anche alla definizione comune di prassi amministrative e clausole contrattuali che assicurino più elevati livelli di prevenzione delle infiltrazioni criminali.
Le misure di prevenzione e contrasto ai tentativi di infiltrazione criminale e mafiosa sono estese non solo all’ambito pubblico ma anche al settore dell’edilizia privata puntando a promuovere il rispetto delle discipline sull’antimafia, sulla regolarità contributiva, sulla sicurezza nei cantieri e sulla tutela del lavoro in tutte le sue forme.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani