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Da Francesca Tomascelli

Alta percentuale di soci sui territori estensi, occupazione in crescita del 3%, consolidamento della formula dei Workers Buyout come strumento di riattivazione di imprese in crisi da parte dei dipendenti. Importanti le azioni di solidarietà delle cooperative sui territori per contrastare la povertà. Continua la battaglia dell’Alleanza delle Cooperative contro le false cooperative

“Ancora oggi un numero consistente di persone decide di auto-organizzarsi in forma cooperativa per poter svolgere l’attività economica nel rispetto dei criteri di solidarietà, democrazia, responsabilità. Ed è per queste ragioni che abbiamo scelto di misurare lo stato di salute e le performance economiche delle cooperative associate valutando le ricadute sui territori dell’applicazione di questi principi”. Con questa considerazione il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini ha aperto la conferenza stampa di fine anno nella sede modenese dell’associazione. Un’occasione per tracciare gli andamenti delle cooperative associate evidenziando parametri quali la consistenza delle basi sociali, la partecipazione dei soci all’attività d’impresa, la qualità dell’occupazione, la cooperazione fra cooperative e le ricadute sui territori dell’attività svolta. L’indagine è stata condotta su un campione di 60 cooperative che rappresentano il 90% del valore della produzione totale.

Con 217 cooperative associate, fra Ferrara e Modena, Legacoop Estense rappresenta circa 550.000 soci (determinanti le cooperative di consumo), e oltre 30.000 occupati, in aumento del 3% rispetto al 2015. Il giro d’affari complessivamente prodotto sfiora i 6,5 miliardi di euro con un aumento del 3%; trainanti settori delle cooperative agricole, sociali e di consumo.

Il numero di occupati delle cooperative, in provincia di Ferrara, cresce in maniera superiore alla media estense, ovvero del 5%, prevalentemente nel settore sociale e dei servizi. Dato significativo soprattutto se paragonato alla crescita degli occupati di tutte le imprese della provincia (non solo cooperative), che si attesta sullo 0,7%. Da segnalare, inoltre, una presenza femminile superiore alla media: 59%, contro il 45% della media provinciale. L’89% dei contratti di lavoro applicati è a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda la partecipazione dei soci, nel 2016 sono aumentate dell’11% le assemblee, principale organo di governo; i Consigli di amministrazione sono composti, in media, da 12 membri e vengono convocati una volta ogni mese e mezzo. A livello di posizioni apicali, si sta assistendo ad una crescita significativa sia della componente femminile sia di under 40 (in diversi casi anche under 30). Indubbiamente rilevante è l’aspetto della ripartizione dell’utile: le cooperative aderenti a Legacoop Estense confermano la tendenza a capitalizzarsi a favore delle generazioni future, destinando il 72% dell’utile a riserva. Il 25% degli utili è stato distribuito ai soci mentre il 3% è la riserva obbligatoria da versare a Coopfond, Fondo Mutualistico nazionale che si occupa di promozione e sviluppo.

“Le cooperative di Modena e Ferrara – sottolinea Chiara Bertelli, referente territoriale di Legacoop Estense – hanno versato a Coopfond, dalla sua costituzione a oggi, 54,3 milioni di euro, ovvero l’11% di quanto versato da tutte le cooperative aderenti a Legacoop nazionale. Nello stesso arco di tempo, Coopfond ha sostenuto 75 progetti sul territorio estense: dai Workers Buyout alle operazioni di sviluppo, consolidamento e fusione delle cooperative del territorio”.

Per Legacoop resta prioritario il contrasto alle false cooperative. “Un circolo vizioso in cui tutti perdono: le cooperative che operano nel rispetto delle regole e sono progressivamente marginalizzate dal mercato, i lavoratori che perdono diritti e dignità, le imprese committenti che perdono reputazione e competitività – afferma il direttore Gianluca Verasani –. Per inseguire presunti risparmi di costo, si finisce a pagare costi sociali ed economici molto più alti. Restiamo quindi fiduciosi che venga approvata la legge ad hoc contro le false cooperative e, nel frattempo, continuiamo a collaborare sul territorio con tutte le parti in causa”.

Sono state infine evidenziate alcune delle molte iniziative di attenzione e sostegno alle comunità e ai territori, con cui le cooperative redistribuiscono il valore prodotto. Si contano azioni tangibili di contrasto alla povertà, quali quelle messe in campo da Coop Alleanza 3.0 e Nordiconad: attraverso “Brutti ma buoni” e “Last Minute Market”, sui territori di Modena e Ferrara sono stati raccolti e devoluti, nel solo primo semestre 2017, 3 milioni e 270 mila euro in prodotti alimentari, e 33 mila euro in prodotti non alimentari. Molte le cooperative che investono in cultura e sport: dal sostegno a manifestazioni di portata nazionale – come Il Festival di Internazionale di Ferrara e Il Festival della Filosofia di Modena – alla salvaguardia del patrimonio artistico locale (è ancora in corso la mostra Situazioni d’Arte, che espone gratuitamente opere della raccolta privata di Assicoop Modena&Ferrara); dal sostegno alle squadre cittadine (Spal e Modena Volley) alle iniziative di educazione allo sport per i ragazzi disabili.

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