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Da: Ufficio Comunicazione Legacoop Estense

Alta propensione all’auto-organizzazione cooperativa nei territori estensi, occupazione in aumento e all’insegna della stabilità, impegno crescente nei confronti dei territori, ma previsioni prudenti sul futuro. Contrasto costante ai meccanismi che creano lavoro sommerso.

“Il Rapporto presentato oggi illustra dati e risultati raggiunti dalle cooperative associate in quanto effetto dell’applicazione dei 7 principi che caratterizzano l’impresa cooperativa, e con lo sguardo rivolto agli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”. Con questa considerazione il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini ha aperto la conferenza stampa di fine anno nella sede modenese dell’associazione, a pochi mesi dalla tornata congressuale 2019.
Legacoop Estense associa fra Modena e Ferrara 215 cooperative, con circa 500.000 soci, 30.000 occupati e un valore della produzione superiore ai 6 miliardi di euro. La percentuale di soci si conferma elevata, aumentano la componente femminile e i giovani, e si investe sulla formazione dei futuri dirigenti cooperativi. I soci delle cooperative campione al 31/12/2017 sono 494.419, il 92% sono consumatori: in crescita, rispetto al 2016, i soci delle cooperative di abitazione, agroalimentari, di dettaglianti, sociali e di servizi. Sostanziale la partecipazione dei soci al governo dell’impresa, sia attraverso le assemblee, sia tramite i Consigli di Amministrazione, che sono convocati in media ogni 40-45 gg, con una presenza femminile media del 25% e gli under 30 e i laureati in aumento. Lo scorso novembre ha preso il via Go Coop, percorso dedicato alla buona governance cooperativa e rivolto ai futuri dirigenti.
Dal punto di vista della partecipazione economica dei soci, a fronte di un valore della produzione delle cooperative campione di 5 miliardi 556 milioni di euro (+0,37% sul 2016), sono significativi i dati sulla ripartizione dell’utile: rispetto al 2016, quando il 72% dell’utile era stato destinato a riserva il 25% era stato distribuito ai soci (il restante 3% è la riserva obbligatoria da versare al Fondo Mutualistico nazionale), nel 2017 la distribuzione media di utili si è attestata al 9%, e a riserva è stato destinato l’88%. Un atteggiamento prudente, quindi, che ha preferito investire sulla ricapitalizzazione dell’impresa a favore delle generazioni future, e che ha portato le riserve a patrimonio delle associate Legacoop Estense a superare quota 1,5 miliardi di euro, e il patrimonio complessivo a sfiorare i 2 miliardi di euro (+2,2% sul 2016).
Nel 2017 l’occupazione nelle cooperative campione è cresciuta del 5,8% (un dato decisamente superiore alla media dei territori, che indica +0,6% a Modena e +1% a Ferrara), portando il totale occupati a quota 29.561. Significativa la percentuale di presenza femminile, pari al 59% – a fronte di un dato medio delle due province che si ferma al 44% – e quella relativa al tipo di contratto di lavoro: l’84% è a tempo indeterminato, quasi 10 punti in più rispetto al dato medio nazionale del 75% (fonte: INPS).
“Sono numerose le iniziative sviluppate dalle cooperative di Legacoop Estense a sostegno delle Comunità di appartenenza – prosegue la referente territoriale Chiara Bertelli –. Fra le più immediatamente quantificabili ci sono quelle di contrasto alla povertà: Coop Alleanza 3.0 e Nordiconad, attraverso “Buon fine” e “Last Minute Market”, sui territori di Modena e Ferrara nel 2017 hanno raccolto e devoluto 1000 tonnellate di prodotti alimentari per un valore di 5 milioni e 800 mila euro, e 500 mila euro in prodotti non alimentari; dal canto suo Cir Food ha devoluto 51.655 porzioni alimentari. Fondamentale anche il sostegno alle iniziative culturali, sociali, di promozione dello sport e dell’educazione motoria, di tutela dell’ambiente”.
Come rilevato dalla ricerca Censis / Alleanza delle Cooperative Italiane, i numeri del lavoro nero in Italia sono drammatici: 3,3 milioni di lavoratori sfruttati in tutti i settori produttivi del Paese, il costo medio del lavoro che scende da 16 a 8 euro l’ora, e un’evasione contributiva che sfiora i 110 miliardi di euro. Fra questi 3 milioni ci sono anche i 100.000 lavoratori vessati dalle false cooperative, contro le quali Legacoop, assieme a Confcooperative e AGCI, continua a combattere: sono passati 3 anni, 1 mese e 7 giorni dal 29 ottobre 2015, giorno del deposito alla Camera di oltre 100.000 firme per una legge ad hoc, e ad oggi è stato previsto solo qualche singolo intervento nella Legge di Bilancio approvata dal Governo Gentiloni.
“La tutela del lavoro si conferma al centro dell’impegno di Legacoop, che chiede sanzioni più aspre e un sistema di vigilanza più efficace per contrastare quei meccanismi che consentono la diffusione dei casi di sfruttamento – conclude Benini –. Occorrono misure forti per contrastare questi illeciti, tanto più intollerabili perché mortificano i lavoratori ed espellono gli onesti dal mercato. A partire dal ripristino delle sanzioni penali relative all’appalto illecito di manodopera e dalla previsione di misure che, in caso di imprese che sfruttano i lavoratori colpiscano anche i committenti, altrettanto consapevoli e responsabili. Per portare avanti questa battaglia serve un’attività di vigilanza efficace e continuativa, da qui la proposta formulata dall’Alleanza delle Cooperative italiane di istituire un Organismo unico di regolazione e di governo dell’attività di vigilanza con la collaborazione tra tutti i soggetti: PA, Centrali cooperative, Agenzia delle Entrate, Ispettorato nazionale del lavoro, Banca d’Italia”.

APPROFONDIMENTI

L’OCCUPAZIONE: in crescita, prevalentemente a tempo indeterminato, con una presenza femminile elevata
Di particolare importanza l’andamento delle cooperative di lavoratori, che hanno nella prestazione lavorativa dei propri soci l’oggetto dello scambio mutualistico: nel 2017, gli occupati dalle coop di lavoro hanno sfiorato le 15mila unità (14.973), in crescita del 4% rispetto all’anno precedente.
Si conferma infine l’attenzione dedicata dalle cooperative di Legacoop Estense alla qualità del lavoro, con la sottoscrizione di numerosi contratti aziendali che hanno introdotto diversi aspetti innovativi in materia di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, welfare aziendale e smart working.

ANDAMENTO 2018 E PREVISIONI PER L’INIZIO 2019
Il Rapporto Congiunturale Legacoop di novembre 2018 (consuntivo secondo quadrimestre 2018) su un campione di cooperative significative sia per dimensioni che per settori rappresentati, evidenzia un sensibile peggioramento del sentiment riguardo all’andamento del Sistema Paese a breve termine (1° quadrimestre 2019). In particolare, diminuisce dal 5,5% al 2% la quota di cooperatori che prevedono un miglioramento dell’economia, mentre sale dal 18,3% al 24% quella di chi prevede un arretramento. Nelle grandi cooperative le previsioni negative salgono dal 4 al 15,2% e nelle pmi la già alta percentuale di pessimisti sale al 26,4%. Per i settori le previsioni negative di crescita provengono soprattutto dai servizi, dalle sociali e dall’agroalimentare. Raddoppia, inoltre, la quota di cooperatori pessimisti rispetto alla ripresa della domanda dei propri prodotti/servizi.
L’80% delle cooperative prevede di mantenere gli stessi livelli occupazionali ma, per la prima volta dopo alcuni quadrimestri, è più elevata la percentuale di coloro che temono una diminuzione della forza lavoro (10,2%) rispetto a quella di coloro che si aspettano un aumento (8,8%).
Il 23,4% (in diminuzione) ha in previsione nuovi investimenti, mentre si amplia al 34,1% la platea delle cooperative intenzionate a utilizzare le agevolazioni previste dal Decreto Industria 4.0.

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