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Legacoop Emilia Ovest diventa Carbon Neutral grazie a Carbon Credits Consulting

Articolo pubblicato il 17 Dicembre 2021, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 3 minuti


Al via anche il progetto VI.VE per compensare 1.225 tonnellate di emissioni CO 2 prodotte dalle
imprese aderenti, tramite attività di riforestazione nel Mato Grosso del Sud, in Brasile. Bologna, dicembre 2021 – Legacoop Emilia Ovest è una delle prime associazioni di categoria in Italia a diventare “Carbon Neutral” ed a lanciare un progetto per la compensazione delle emissioni di CO 2 delle cooperative aderenti.
Ad annunciarlo è la CCC – Carbon Credits Consulting Srl, innovativa PMI bolognese che opera nello
sviluppo di progetti forestali per il contrasto al cambiamento climatico, che ha curato l’operazione.
Primo step del progetto è stata la quantificazione dell’impronta carbonica (la Carbon Footprint) dell’Associazione, valutata in 431 tonnellate di emissioni di CO 2 (principalmente derivanti dal suo parco mezzi e dai consumi energetici), equivalenti a quelle prodotte da 359 autovetture di media
cilindrata che percorrono ogni anno 10.000 km.
Al fine di compensare tali emissioni, l’associazione ha acquisito crediti di carbonio certificati e riconosciuti dall’ONU per la riforestazione di un’area del Mato Grosso del Sud, in Brasile ( Fazenda
Nascente do Luar ). La concessione dei crediti deriva da un grande progetto di piantumazione di quasi mezzo milione di alberi e il sostegno con azioni concrete sul territorio. Sempre nell’ottica di promuovere una sensibilizzazione culturale tesa a porre l’ambiente al centro dei modelli di business delle proprie associate, Legacoop Emilia Ovest ha annunciato il “Progetto VI.VE, cooperazione per l’ambiente” destinato alle sue imprese associate e che ha visto finora l’adesione di 12 cooperative. Obiettivo del progetto, curato anch’esso in partnership con la Carbon Credits Consulting, la compensazione di 1.225 tonnellate di CO 2 (equivalenti alla rimozione dalle strade di 1.021 autovetture di media cilindrata o di 64 voli a massima capacità, con 200 passeggeri, sulla rotta Milano-Londra), prodotte principalmente dai parchi auto delle imprese partecipanti al progetto, tramite carbon credits certificati.
“L’emergenza ecologica e climatica è sempre più pressante e su questa oggi convergono le attenzioni e i programmi di tutti i Governi. Il nostro particolare approccio in progetti di riforestazione come quello realizzato per Legacoop Emilia Ovest”, evidenzia Andrea Cornacchia, fondatore e CEO di Carbon Credits Consulting, “prevede il coinvolgimento delle comunità locali e il ripristino e la tutela delle biodiversità presenti nelle aree oggetto di intervento. I progetti, omologati secondo il migliore Standard internazionale (VERRA di Washington DC), producono certificati di compensazione della CO 2 che poi aziende e privati acquistano al fine di compensare, su base volontaria, le proprie emissioni. Un mercato ancora in fase embrionale nel nostro Paese, ma che sta rapidamente evolvendo”.
Secondo le stime della FAO, la deforestazione a livello planetario procede con una velocità di circa
13 milioni di ettari all’anno, ossia un’area 50 volte il Lussemburgo. La deforestazione e la degradazione delle foreste figurano tra le maggiori cause di perdita di biodiversità e di incremento delle emissioni di CO 2 . Circa il 15% delle emissioni di gas serra determinate da attività umane sono infatti causate dalla distruzione delle foreste che rappresentano veri e propri stock di carbonio (la CO 2 viene immagazzinata dalla pianta sotto forma di legno). La deforestazione porta alla distruzione dello stock di carbonio: il legno viene bruciato o tagliato e lavorato con il ritorno della CO 2 in atmosfera.
I progetti Afforestation, Reforestation and Revegetation (ARR), oltre ai benefici climatici,  comportano consistenti vantaggi ambientali (proteggendo specie animali e vegetali) e sociali (coinvolgendo le comunità che vivono e dipendono da queste foreste).

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani