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Lega: “La colpa per la chiusura dei punti nascite è solo di Bonaccini e del PD”

Da: Ufficio Stampa Gruppo Lega Emilia-Romagna

“Si tratta di accuse bugiarde e che dissimulano la realtà storica dei fatti”. Così il gruppo Lega regionale replica alle “storielle” raccontate dal presidente uscente della Regione, Stefano Bonaccini, per il quale “la Lega non avrebbe mosso un dito contro la chiusura dei punti nascita in Appennino”.

“Prima di tutto, – attaccano i consiglieri leghisti – la Lega non è mai stata titolare del dicastero della Sanità, nemmeno nella parentesi dei 18 mesi al Governo, pertanto quando Bonaccini dichiara una sciocchezza simile, o è in malafede oppure dimostra di ignorare totalmente l’argomento. Dopodiché, forse il Governatore dimentica quando la sua compagna di partito, Beatrice Lorenzin, allora ministro alla Salute, dichiarò apertamente che “il ministero della Salute non può imporre alcuna chiusura dei punti nascita, che il Comitato nazionale percorso nascite esprime pareri tecnici sulla scorta della documentazioni che gli vengono fornite e che, comunque, tale parere è solo consultivo e soprattutto non è inderogabile”.

Così come forse Bonaccini non ricorda più le parole utilizzare dall’assessore regionale Venturi, il quale ebbe a dichiarare testualmente che “non sarebbe equo mantenere aperti dei Punti nascita”

Quindi “la chiusura dei punti nascite in montagna, essendo materia di competenza regionale, è solo ed esclusivamente responsabilità di Bonaccini e della sua Giunta” sottolineano i consiglieri del Carroccio.

“Una cosa è certa: quando sarà la Lega a guidare la Regione, finalmente metteremo in campo tutte le misure necessarie per riaprire i punti nascite garantendone i parametri di sicurezza richiesti dal comitato percorso nascite nazionale” concludono i leghisti.

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)