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Vittorio Sandri è un ferrarese doc.. Come tanti ha trovato lavoro, casa e affetti all’estero. E come tanti (meglio dire Tutti) ha conservato per Ferrara un amore inestirpabile. E proprio nella città estense, Vittorio Sandri, collaboratore di questo giornale, presenta in pubblico la sua opera prima. Al Libraccio, lunedì 30 aprile, ore 18.00.

“L’educazione di Giulia” è un romanzo che scorre agevole alla lettura, ma che contiene due piste narrative sfalsate nel tempo.
Per seguire questi due sentieri (il presente di un uomo arrivato e il suo passato di ragazzo sulla linea d’ombra della maturità) l’autore si serve abilmente di alcune interessanti scelte lessicali, stilistiche e compositive. Il meccanismo funziona alla perfezione. Ai capitoli centrati sul professionista affermato (dirigente di banca, una bella casa, una bella moglie, due bei bambini) scritti in terza persona (in corsivo nel libro) e in cui il protagonista ci è presentato semplicemente come l’uomo, si alternano i capitoli del ricordo di trent’anni prima: e qui la narrazione è in presa diretta e in prima persona. Chi legge si trova così coinvolto in un tempo capovolto: Il passato del ragazzo diventa molto più presente, vivo, reale, contemporaneo del presente ufficiale e dichiarato dell’uomo maturo.
Su cosa riflette l’uomo arrivato, che nodo deve sciogliere del suo passato, che buco deve riempire? L’incontro “fatale” con Giulia, una storia iniziata e interrotta senza una ragionevole ragione, un quasi-amore che si è perso per strada e non ha avuto un compimento.
il romanzo lascia al lettore decidere se quel salto temporale si potrà chiudere, se i fili di quella antica storia potranno ricongiungersi. Non sappiamo cosa possa accadere nell’incontro dell’ex ragazzo Marco (ora uomo) con l’ex ragazza Giulia (ora donna). Vittorio Sandri non ce lo dice. Non gli interessa raccontarci una più o meno lieta fine. Scriva il lettore il finale, se ne sente il bisogno.
A noi, andando avanti nella lettura, è parso che “L’educazione di Giulia” non sia solo, o principalmente, la storia di un amore mancato e poi caparbiamente ricercato nel buco della memoria. Al centro del romanzo c’è qualcosa di più grande, una riflessione sul tempo che corre senza curarsi troppo di noi, sulla vita di ognuno (del protagonista, dell’autore, dei lettori) che “è andata in un certo modo ma poteva andare in tutt’altro modo”.
Perché ci è concesso vivere una e una sola vita, prendere una strada a non un’altra. E spesso, mentre viviamo, non ci accorgiamo di fare quella piccola o grande scelta che condizionerà il nostro futuro. Il nostro, però, non è un destino da perdenti. Al caso che sembra governare il mondo, Al tempo che fugge e non è disposto ad aspettarci, possiamo sempre opporre la memoria. Tenere in noi tutte le nostre vite, quella reale e le altre cento che potevamo vivere.

Vittorio Sandri, L’educazione di Giulia, Ferrara, Faust Edizioni, 2022

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Redazione di Periscopio



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