La decisione di chi sarà a governare nei prossimi anni credo sia molto importante per la regione Emilia Romagna. La scelta che ci apprestiamo a fare non avrà dunque solo un alto valore politico, ma anche verso uno sviluppo ecologico sostenibile e per questo richiede attenzione e impegno.
Il problema infatti non è la discontinuità delle persone, ma dei progetti; bisogna allora partire dai programmi e non solo dai giornali.
Tra le priorità di Roberto Balzani, che si misura contro una larga adesione politica verso Bonaccini, leggo della riduzione dei consumi dei nostri suoli e l’incremento delle tecnologie sul risparmio energetico (subito dunque due questioni ambientali) e poi il ridisegno delle funzioni delle amministrazioni pubbliche, la questione del rapporto con Università e ricerca universitaria, il rinnovamento del sistema socio-sanitario. Tutte questioni pratiche e concrete. A partire dall’ambiente che non è “il green di cui parla la politica, quello del campo da golf”, così dichiara Balzani affermando nel merito alcuni principi da attuare in tempi brevi:
– approvazione di un piano regionale di gestione dei rifiuti, che preveda una quota minima di materiale residuale da inviare a incenerimento;
– approvazione di una legge regionale, che sostenga attraverso la fiscalità ambientale, gli obiettivi del piano: riduzione dei rifiuti ed aumento della raccolta differenziata di qualità;
– incentivi alla realizzazione di sistemi di raccolta rifiuti basati sulla tariffazione puntuale, dove si paga in base alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti;
– incentivi alla realizzazione di piattaforme di selezione, di impianti di recupero materiali, e di impianti di trattamento del rifiuto urbano residuo;
– riordino del sistema Conai, al fine di lasciare alla pianificazione pubblica e non al sistema dei produttori di imballaggi le scelte strategiche per i contributi ambientali;
– revisione normativa servizi pubblici locali, al fine di definire in maniera precisa il ruolo delle amministrazioni pubbliche. In particolare, si auspica una distinzione di ruoli in cui “gli asset” ambientali (reti e impianti) siano di proprietà interamente pubblica. Analogamente, la pianificazione e concessione degli investimenti dovrà essere di competenza interamente pubblica”.
Naturalmente sono andato a vedere le posizioni espresse sull’ambiente per deformazione professionale e soprattutto perché lo ritengo prioritario. Come la penso in proposito lo si può leggere sui miei articoli inseriti nella rubrica “ecologicamente” su questo stesso giornale online.
Ho però anche cercato cosa sul tema dice Bonaccini e devo dire non ho trovato la stessa chiarezza. Certo lui, in quanto segretario regionale del Pd, rappresenta quanto la regione ha fatto fino a ora. Per molto tempo la regione è stata un punto di riferimento nazionale, ma da qualche anno sono aumentati i punti di debolezza, da Comuni con bassi livelli di raccolta differenziata, a tante piccole discariche, a troppa polverizzazione e troppi inceneritori. Fortunatamente comunque molti punti di eccellenza ci sono ancora. Serve però una nuova capacità di regolazione, speriamo avvenga.
Intanto ascoltiamo cosa ci dice Roberto Balzani, mercoledì a Ferrara alle 18 a palazzo Scrofa (via Terranuova 25) e poi cercheremo di capire meglio anche Bonaccini, prima di votare.

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Andrea Cirelli
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