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Le priorità del priore

Prima delle elezioni europee, il Presidente del Consiglio diceva: “La scuola è una priorità ed è necessario restituire valore sociale ai docenti”.
Dopo il risultato ottenuto alle elezioni europee il governo del Priore Decisionista, molto probabilmente durante l’estate, decreterà di:
– aumentare l’orario di servizio dei docenti a parità di salario,
– rendere obbligatorie le supplenze per chi è di ruolo,
– diminuire di un anno la durata degli istituti superiori,
– affidare pieni poteri al dirigente scolastico,
– valutare in maniera meritocratica i docenti,
– abolire le graduatorie di istituto,
– eliminare il fondo di istituto,
– cancellare la contrattazione di istituto,
– far entrare soggetti privati nei Consigli di Amministrazione (pardon, Consigli di Istituto),
– far aprire gli istituti scolastici ai privati.
Certo, la mia è una sintesi schematica scritta con il verbo “decretare” al tempo futuro del modo indicativo quindi chiunque potrà criticarla o metterla in dubbio.
Ne sono consapevole ma sono altrettanto convinto che ognuno potrà constatare una buona continuità di intenti nell’intervenire sulla scuola da parte dei governi Berlusconi, Monti e Renzi.
Per rendersene conto, e per verificare se quelle da me indicate siano illazioni, basta pescare a caso fra le molte dichiarazioni recenti del ministro Giannini, dei sottosegretari Roberto Reggi e Gabriele Toccafondi.
Si può quindi essere o non essere d’accordo sul senso di questa continuità e sulle “ricette” scelte dal governo delle larghe intese per “restituire valore sociale ai docenti”.
A me interessa conoscere piatti e sapori nuovi ma penso, nel caso della scuola, che queste “ricette” (non facendo parte della nostra cucina tradizionale) non siano per niente stuzzicanti, siano poco succulente e presuntuosamente piccantissime.
Sembrano piatti preparati in una mensa aziendale dagli arredi allettanti, in cui la bella presenza nasconde prodotti scaduti e scadenti: un luogo insomma dove il numero di stellette guadagnate nelle guide europee è proporzionale al numero delle promesse di rottamazione dei cuochi precedenti.
Preferisco una trattoria dove si mangia in compagnia, dove i piatti sono preparati in casa, con alimenti genuini ed in cui il menu sia presentato chiaramente e corrisponda, nelle portate e nei prezzi, a ciò che effettivamente verrà servito e a quello che bisognerà pagare.
Ad esempio, io preferisco la cucina mediterranea perché offre un giusto apporto di tutti i principi nutritivi essenziali per una buona crescita, dove tutte le portate sono ben condite con la giusta dose di LIPidi [leggi].
Senza di loro, infatti, non ci sarebbero quelle calorie indispensabili per mantenere tutto il corpo sociale in una sana e robusta Costituzione.

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Mauro Presini

È maestro elementare; dalla metà degli anni settanta si occupa di integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Dal 1992 coordina il giornalino dei bambini “La Gazzetta del Cocomero“. È impegnato nella difesa della scuola pubblica. Dal 2016 cura “Astrolabio”, il giornale del carcere di Ferrara.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)