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“Le politiche di centro sinistra emiliano-romagnole”

Articolo pubblicato il 19 Luglio 2019, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: PD Stampa

Calvano e Caliandro (PD): “Le politiche di centro sinistra emiliano-romagnole piacciono talmente che le opposizioni fanno a gara per intestarsele. Votino l’assestamento di bilancio allora”

“I provvedimenti che il Presidente Bonaccini e la sua Giunta emanano sono il frutto di un contatto diretto e costante con i cittadini oltre che di una conoscenza approfondita del territorio. Nient’altro guida le politiche emiliano-romagnole se non questo”. Così il Capogruppo Pd in Regione Stefano Caliandro stiletta il capogruppo del Carroccio Stefano Bargi che accusa la Regione Emilia-Romagna di “copiare” i principi ispiratori della Lega. Gli fa eco anche il Segretario regionale Pd Paolo Calvano che aggiunge: “I provvedimenti della Regione Emilia-Romagna, a guida centrosinistra, con un Presidente che si chiama Stefano Bonaccini, piacciono talmente tanto e sono così vicini e rispondenti ai bisogni quotidiani delle persone, che ogni giorno ormai vediamo le opposizioni fare a gara per intestarseli. Lo ha fatto il Movimento 5 stelle prima e oggi lo fa la Lega. I cittadini sanno bene chi è impegnato tutti i giorni a cercare risposte ai loro problemi e chi invece cerca di mettere il cappello su cose che non fa, per poi paradossalmente votare contro in Consiglio Regionale”.

“Se la Lega fosse attenta ai provvedimenti che lei stessa approva a Roma saprebbe che il reddito di cittadinanza impedisce forme di sostegno regionali al reddito. E forse i suoi rappresentanti smetterebbero anche di fare i leoni contro l’Europa se solo considerassero che in Lombardia le rette sono calmierate utilizzando fondi europei, mentre invece in Emilia-Romagna lo facciamo utilizzando risorse nostre, e per cifre ben più consistenti – prosegue Caliandro -. Dunque, a quanto pare, sono i primi che non conoscono nemmeno quello che il proprio Governo fa e dice. Noi in Emilia-Romagna abbiamo fatto nostro, per primi nel Paese, il principio di lotta alla povertà e continuiamo a farci carico delle persone e a sostenerle nella loro vita quotidiana. I fatti lo dimostrano e non le promesse da campagna elettorale che finiscono in tutto fumo e niente arrosto. Il fatto che i leghisti siano così distratti, non conoscendo nemmeno i provvedimenti che approvano dimostra la loro incompetenza. Con questi presupposti non possiamo che guardare con ottimismo alle prossime elezioni, e in più gli ricordiamo che se sono tanto entusiasti della rivoluzione del welfare emiliano-romagnola possono tranquillamente votare in aula l’assestamento di bilancio”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani