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Con le piccole idee si possono fare storie e rivoluzioni. Con le piccole idee si cresce e si cammina, si corre. Quattro episodi di famiglie italiane alle prese con svariate difficoltà economiche, ambientati al nord e centro Italia, presentati da bravi attori non professionisti. Storie di oggi, storie di famiglie e di amici. Spaccati di vita.

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Una scena del primo episodio, ‘L’idea dell’orco’

Nel primo episodio, “L’idea dell’Orco”, siamo in una piccola e tranquilla cittadina, dove un padre, insegnante universitario separato, percepisce uno stipendio dignitoso, che però non gli consente alcuna spesa extra. Si destreggia fra alimenti e spese per l’affitto, ma adora la piccola figlia. Quest’ultima vorrebbe da lui, per il compleanno, una nuova bicicletta rosa, quella costosa delle Winx, e il tenero papà affettuoso decide di costruirgliela con pezzi di scarto e dipingendola del colore da lei preferito. La bici non piacerà molto alla figlia, ma forse si può provare a creare un modo più semplice e coinvolgente di giocare e divertirsi insieme. Con pazienza e grande amore.

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La locandina del film

Nel secondo episodio, “L’idea di guardarsi negli occhi”, un imprenditore fallito del Veneto (le scene sono girate a Valdobbiadene e a San Pietro di Feletto) prova a convincere i suoi ex dipendenti a organizzare una grigliata in fabbrica. Costretto, dalla crisi che colpisce tutto e tutti, a chiudere la sua storica attività di famiglia, il protagonista cerca di credere ancora nei rapporti umani. Perché bisogna guardarsi in faccia quando le cose vanno male, aiutarsi, stare uniti e non da soli, affrontare insieme la sfida, sorreggersi l’un l’altro, anche con il cuore. I suoi dipendenti gli girano le spalle quando lo incontrano per strada, ma qualcuno rimane…

Nel terzo episodio, “L’idea di abbracciarsi”, la scuola media sequestra il diploma di una ragazzina, i cui genitori non hanno i 170 € necessari a pagare le spese arretrate della mensa. Ma il diploma è obbligatorio per l’iscrizione al liceo romano, non se ne può davvero fare a meno. Superare l’orgoglio e la vergogna, vendere qualche cosa con fatica e impegno, e chiedere aiuto a un vicino, saranno le sfide da superare. Per evitare che, a 13 anni, si finisca a lavorare come apprendista parrucchiera, quando si hanno ancora le potenzialità per studiare e per fare qualcosa di diverso.

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Una scena del quarto episodio, ‘L’idea di farli ballare’

Nel quarto episodio, infine, “L’idea di farli ballare”, un tecnico informatico viene licenziato dopo trent’anni di duro lavoro. Il trauma è forte, inizia a bere e diventa aggressivo con la figlia e con la moglie, che pure ama. Le due donne gli trovano un ruolo all’interno della Banca del T
tempo, lì ha la possibilità di mettere a disposizione degli altri le proprie competenze recuperando, intanto, la fiducia e la stima in se stesso.
La carezza alla figlia e il ballo romantico di un tempo con la moglie avvieranno un nuovo inizio, suggellato da un tenero e spontaneo abbraccio fatto di sguardi complici.
In generale, il film ci mostra, quasi spietatamente, come il nostro Paese stia attraversando una prova durissima e come il ceto medio e la gente normale paghino oggi il prezzo più alto. La perdita del lavoro, l’incertezza nel futuro, l’impossibilità di arrivare alla fine del mese sono problemi che riguardano sempre più italiani. Purtroppo.
Questo film ci parla della gente comune costretta ad affrontare problemi che all’interno della crisi economica che stiamo vivendo diventano sempre più grandi e difficili da accettare, a volte apparentemente insormontabili. Ma, spesso, grazie all’intervento di una piccola idea illuminante e illuminata, che germina solitaria piano piano, queste stesse situazioni si possono gestire con pazienza, creatività e originalità. Queste scene ci portano a riflettere tutti sul necessario, il superfluo, il ruolo della famiglia e degli amici. Su cosa è davvero bello, importante e serio, su come sopravvivere e, a volte, risollevarsi.
Siamo forse arrivati a un punto di non ritorno?
La crisi può portarci a ridisegnare in qualche modo i nostri valori, il nostro credo, il nostro stile di vita?

Le piccole idee, film di Giacomo Faenza, con: Angelo Giotta, Luisa Mauri, Mara Romani, Mario Vigiak, Luca D’Alessandro, Gea dall’Orto, Giulia Cardarilli, Armando Cardarilli, Teresa Scozzi. Italia, 2011, 95 minuti.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.


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