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13 Maggio 2019

Le furbizie dell’artista

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Sta facendo molto discutere l’installazione di una fontana, da poco inaugurata, nel piazzale della stazione di Vergato, un paese dell’Appenino bolognese.
L’artista che ha realizzato l’opera è Luigi Ontani, ritratto nella foto con l’oggetto del contendere.
La fontana raffigura allegoricamente e mitologicamente il territorio, come spiega l’autore stesso, e nello specifico: un fauno che rappresenta il fiume Reno, un cupido alato sulle spalle del fauno in rappresentazione del torrente Vergatello, un tritone che simboleggia l’Appennino e un uovo sul quale il tritone si appoggia che invece rappresenta Montovolo, elemento mitico del paesaggio locale.
Molti però hanno criticato l’opera per l’aspetto del fauno, il cui sguardo spiritato e le corna ricorderebbero un diavolo, e per gli attributi virili in bella mostra, in evidente stato gioioso, dai quali, niente di meno, zampilla l’acqua.
Il sindaco del paese e l’artista (non nuovo alla rappresentazione di uomini anche molto giovani completamente nudi) smentiscono categoricamente qualsiasi riferimento al mondo satanico e ribattono alle critiche sulla volgarità rivendicando l’apprezzamento dimostrato dai molti locali presenti il giorno dell’inaugurazione.
Il giudizio sulle opere d’arte non può che essere soggettivo e purtroppo il concetto di buon gusto non è unanime. Mi auguro soltanto che nei dieci anni di lavoro che l’opera ha richiesto l’autore si sia ritagliato qualche minuto per una targhetta che spieghi il significato della statua che, sebbene ciascuno possa liberamente valutare dal punto di vista estetico, di certo non è di immediata lettura.

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Federica Mammina



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