da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Caselli: l’Europa compatta sulla promozione dei propri prodotti di qualità e contro le contraffazioni. Tra le eccellenze
Bologna – Il Parmigiano Reggiano e le altre eccellenze enogastronomiche dell’Emilia-Romagna sono stati protagonisti a Bruxelles di un evento dedicato alla valorizzazione dei prodotti alimentari di qualità. L’iniziativa, rivolta ad oltre 400 parlamentari europei, ha visto la partecipazione dei rappresentanti di 40 regioni europee e per l’Emilia-Romagna dell’assessore all’agricoltura Simona Caselli, con l’intervento del Commissario europeo all’agricoltura Phil Hogan, che ha visitato per primo lo spazio della Regione Emilia-Romagna dove ha anche potuto assistere all’apertura di una forma di Parmigiano Reggiano.
Tra le Dop e le Igp made in Emilia-Romagna in degustazione oltre al “re dei formaggi” anche il Prosciutto di Parma, l’Aceto balsamico tradizionale di Modena, la Pera Abate Fetel e tra i vini i Lambruschi Doc.
Caselli ha ricordato che l’Emilia-Romagna, con 41 Dop e Igp, è la regione ledaer in Europa per prodotti a indicazione d’origine. “Si tratta di produzioni straordinarie che in tutto il mondo significano qualità, genuinità, rigorosi disciplinari di produzione – ha sottolineato – prodotti che rappresentano anche uno straordinario fattore di competizione sui mercati globali. L’Europa deve lavorare compatta per valorizzare le proprie eccellenze e contrastare la piaga delle contraffazioni, a partire dalle trattative per il Trattato di libero scambio con gli Usa”. All’iniziativa , promossa da Arepo (l’associazione europea delle Regioni con prodotti Dop e Igp) e Areflh (che riunisce invece le Regioni dell’ortofrutta) è intervenuto anche Paolo De Castro, relatore permanente sul Ttip per la Commissione agricoltura del Parlamento europeo.
In Europa i prodotti Dop e Igp parlano italiano ed emiliano-romagnolo. Su un totale di 1.249 produzioni certificate infatti, 269 sono italiane e 41 emiliano-romagnole. Un comparto che in Italia vale 6,6 miliardi alla produzione, 13 miliardi al consumo e 2,4 sui mercati esteri (Rapporto Qualivita-Ismea). La presenza emiliano-romagnola è importante non solo per numero di prodotti, ma anche in valore: il 46% del fatturato complessivo delle prime dieci denominazioni italiane viene realizzato tra Rimini e Piacenza.
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