“Le donne della Cgil dell’Emilia Romagna vogliono riconoscersi in un Paese, in una regione nei quali ci sia rispetto per la Storia”
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Da: Ufficio Stampa Coordinamento Donne CGIL Emilia Romagna
Il linguaggio sessista, che più volte noi donne della Cgil abbiamo denunciato come causa del permanere di una cultura violenta e discriminatoria, che riduce le donne a compiacenti e servizievoli oggetti, questa volta con l’articolo di Giorgio Carbone sul giornale “immoderato” Libero, ha davvero passato i limiti della decenza giornalistica ed etica.
L’articolo di Carbone, in “ricordo” del ventennale della scomparsa di Nilde Iotti resistente, politica appassionata a sostegno dei diritti delle donne è un’offesa alla sua memoria, alle Istituzioni che Nilde ha rappresentato ricoprendo il ruolo di Presidente della Camera dei Deputati, come prima donna nella storia italiana, ed infine un insulto alla faticosa storia dell’emancipazione delle donne italiane e nel caso specifico vogliamo sottolineare delle donne dell’Emilia Romagna.
L’odio, l’irrisione, le affermazioni gratuite, spesso false, sono la cifra che caratterizza un giornalismo e più in generale un modo di comunicare volgare, che pare ormai sdoganato sul web, sulla carta stampata e purtroppo anche nelle Istituzioni.
Le donne della Cgil dell’Emilia Romagna si uniscono alle tante voci ed alla lotta di donne singole, associazioni, rappresentanti delle Istituzioni che vogliono riconoscersi in un Paese, in una regione nei quali ci sia rispetto per la Storia, per le donne e gli uomini che l’hanno valorosamente costruita consegnandole dignità.
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