Le cose da salvare di Ilaria Rossetti
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Salvare cose, memoria, segreti, se stessi. Frana un ponte, il Ponte, e Gabriele Maestrale non se ne va da quel che rimane di un palazzo pericolante e di una vita ormai blindata e sola. Le cose da salvare (edizioni Neri Pozza) di Ilaria Rossetti arriva là dove non si vede quando un uomo sceglie di lasciare il mondo fuori dalla porta e dall’esistenza. Ma il mondo bussa, ha la voce e la determinazione di una giovane giornalista, Petra, che vuole capire perché quell’uomo non ce la faccia a uscire, a salvarsi. Il moncone del ponte è la vita mozzata anche di chi è sopravvissuto, come Gabriele, che non va oltre a quello che gli è rimasto: casa e vita in bilico.
Cosa avranno salvato gli altri abitanti del palazzo scappando di casa quando il ponte è crollato? Cosa si sacrifica alla salvezza fra tutto ciò che ci è appartenuto fino a un minuto prima? Da salvare, nelle pagine di questo libro, ci sono anche i legami che né il ponte né gli anni passati in mezzo ai matrimoni finiti e ai lutti, hanno buttato giù. Da salvare c’è la volontà della mamma di Petra che progetta una ricostruzione della vita di chi è rimasto: un testamento d’amore alla sua famiglia, tutta da rifare, come il ponte. Il crollo che si è inghiottito persone e ha spezzato la città, diventa occasione di contatto e prossimità: fra Petra e Gabriele, fra Gabriele e due ospiti nascoste nel palazzo, fra il padre di Petra e Vanda che custodisce un segreto per sempre. Vecchi e nuovi legami sono la vera ricostruzione dentro le vite interrotte, ma che si ritrovano come se si fossero sempre aspettate. Tra l’amore che non se ne è mai andato e il tempo diventato vecchiaia, ci sta il riscoprirsi: dopo il crollo, dopo i lutti arriva il momento di non farsi più da parte perché “si salva quello che vuole essere salvato”.
Ilaria Rosetti presenterà Le cose da salvare venerdì 27 novembre alle 21 in diretta sulla pagina di Ferraraitalia e del Microfestival delle storie.
A dialogare con l’autrice Riccarda Dalbuoni.

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Riccarda Dalbuoni
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani