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5 Novembre 2018

L’avocado del diavolo

Tempo di lettura: 2 minuti


Penso che almeno su una cosa saremo tutti d’accordo: il Paese è allo sfascio, questo è sotto gli occhi di tutti.
Tuttavia: occorre rimanere vigili.
Ok, il carico di lavoro è impressionante e nel marasma generale rischiamo di perderci dei pezzi per strada.
È proprio per questo che ho deciso di riportare l’attenzione su un fatto che – sperduto in mezzo al delirio generale – non è arrivato all’attenzione di molti.
È successo qualche giorno fa a Frenate sul Brembo (Cm).
La signora Italia Fumapanetti di anni 73 – casalinga ormai in pensione – pensando di fare cosa gradita al proprio nipote N. Sbregalupi di anni 33 – ha deciso di preparargli per pranzo il celebre “avocado toast”, piatto gettonatissimo in questi anni recenti.
Purtroppo, però, la sig.ra Fumapanetti, con tutte le sue buone intenzioni e la sua buonissima fede – è infatti donna devotissima – è incorsa in un errore dai risultati davvero catastrofici.
Probabilmente distratta mentre faceva la spesa, la signora I.F. ha infatti acquistato erroneamente dei kiwi molto duri e piccoli al posto dell’avocado necessario alla preparazione della succulenta pietanza.
Successivamente, è dunque rincasata e si è messa all’opera attendendo il nipote, N. Sbregalupi di anni 33.
Al lieto scampanellare del nipote, la signora Italia Fumapanetti ha dunque apparecchiato per poi impiattare il proprio macroscopico errore.
Il nipote, ignaro del disatro prossimo venturo – N.S. di anni 33 è infatti affetto da un grosso problema di adenoidi che gli ha menomato l’olfatto sin dall’adolescenza – ha addentato l’improvvisato “avocado toast” trangugiandolo come se niente fosse.
Fortunatamente, un provvidenziale quanto casuale intervento del dirimpettaio Topazio Wendlinger, cassintegrato di anni 47 ha risolto la situazione.
Il sig. T.W. di anni 47, era infatti intento a suonare il campanello per chiedere alla signora Italia il prestito di un pugno di sale grosso e, insospettito dall’acre odore di kiwi poco maturi sparso in tutta la cucina, ha deciso di avvertire nonna e nipote.
Per fortuna tutto si è risolto per il meglio, con nonna e nipote ospitati per il pranzo nell’appartamento del Wendllinger a mangiare un improvvisato piatto di mezzepenne al merluzzo e prezzemolo.
Adesso, dico io: traiamo noi le nostre conclusioni.
Io le mie le ho tratte: tutto questo mi ricorda paurosamente quella volta, quando nel lontano 1990 mia nonna decise – sempre pensando di fare cosa gradita e sempre in buona fede – di rovesciare delle patatine in sacchetto nella scodella di latte che mi stava somministrando a colazione perché – parole sue – l’aveva visto fare in una pubblicità in tv.
Insomma, la storia si ripete ma lo sapevamo già.
Via col pezzo della settimana.

All the love (Kate Bush, 1982)

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