L’atelier Spazio Aperto ospita La quadratura del tempo di Davide Querin
Tempo di lettura: 2 minuti
da Organizzatori
Sabato 8 aprile alle ore 18:00 inaugurerà presso Spazio Aperto (via Carlo Mayr 69) una personale del pittore Davide Querin.
Querin ha esposto in Italia e all’estero, al Carrousel du Louvre di Parigi, al Museo San Francesco di Trevi, alla Galleria La Pigna di Roma, allo Spectrum di Miami, alla Ten Art Gallery di Milano.
Averlo a Ferrara è un’occasione privilegiata per apprezzare il suo stile, fortemente influenzato dalla cultura e dell’arte argentina.
In questa mostra, l’artista affronta la tematica della sovrapposizione dei piani temporali e della circolarità del tempo.
Luoghi e personaggi appartenenti al passato si fondono con il nostro tempo presente, attraverso un gioco di trasparenze sovrapposte e di riferimenti simbolici.
Le trasparenze sono da sempre l’elemento più caratteristico della pittura di Davide Querin. L’artista romano traduce in immagini ciò che accade dentro e fuori di noi, le rende trasparenti e le sovrappone una all’altra, ed è proprio nella stratificazione grafica che prende vita la sua opera. Un percorso che trova origine nella memoria che filtra dagli oggetti e dai luoghi, dall’accostamento di mondi distanti nel tempo e nello spazio ritrovati nel ricordo, nel confronto fra epoche, città, generazioni.
Nella sua nuova personale “La quadratura del tempo”, che sarà inaugurata il prossimo 8 aprile a Ferrara, presso Spazio Aperto, il processo di stratificazione coinvolge anche i piani temporali. È la circolarità del tempo. Ogni quadro rappresenta un’istantanea: luoghi e personaggi appartenenti al passato si fondono con il nostro tempo presente mediante rarefazioni, trasparenze, improvvise apparizioni di bian- chi e neri come di eco lontane.
Questo equilibrio alchemico coincide con l’idea trainante che Querin pone alla base di ogni suo la- voro. È come se i nostri pensieri, i nostri sentimenti e i nostri ricordi si fondessero nello stesso istante e nello stesso luogo, in un equilibrio sospeso e privo di tensioni disarmoniche.
Quelle di Querin sono immagini che non mettono alcun punto fermo, non segnano né un inizio né una fine, perché iniziano dove finiscono e hanno al loro interno la visione della circolarità del tempo e del costante, ciclico, umano tentativo di completare la propria Opera.
L’opera di Davide Querin porta il segno della sua creatività poliedrica e di un forte legame con la cul- tura argentina e latinoamericana in generale. La sua arte si caratterizza per il suggestivo incontro tra il reale e il fantastico che destruttura la visione prospettica delle sue ambientazioni dando origine a visioni oniriche in cui i tempi e gli spazi si sovrappongono e sorprendono lo spettatore.
L’abilità tecnica e pittorica è al servizio di un linguaggio poetico e un po’ straniante che riesce a com- porre, su un’unica tela, mondi tra loro incompatibili eppure mirabilmente in contatto.
Pittore, illustratore, grafico pubblicitario, Davide Querin ha esposto in Italia e all’estero, al Carrousel du Louvre di Parigi, al Museo San Francesco di Trevi, alla Galleria La Pigna di Roma, allo Spectrum di Miami, alla Ten Art Gallery di Milano.

Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani