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L’assessore Chiara Sapigni in merito alle motivazioni per le quali l’Amministrazione ha aderito al bando Ministeriale Sprar affidandosi alla Coop Camelot

Articolo pubblicato il 13 Marzo 2015, Scritto da COMUNE DI FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio Portavoce del Sindaco di Ferrara

Il Comune di Ferrara per dare piena attuazione all’articolo 10 della Costituzione Italiana (ospitare i richiedenti asilo) ha deciso– fin dal 2006 – di aderire ai bandi del Ministero dell’Interno, presentando la propria candidatura per garantire l’ accoglienza, la formazione e l’integrazione di 64 richiedenti asilo e rifugiati .
Il bando chiede agli Enti Locali di essere supportati dal terzo settore (definiti Enti gestori) per garantire interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Nel rispetto dei criteri definiti dal Ministero il Comune ha proposto come Ente Gestore la Cooperativa Camelot che risponde pienamente ai requisiti richiesti .

Per questo il Ministero, ha approvato il progetto riconoscendone la congruità e ha garantito le risorse per ognuno dei 3 anni del progetto: 723.287 euro del Ministero a fronte di un costo complessivo annuale di 904.412 euro

Il cofinanziamento del progetto – per un importo di 181.125 euro – è la quota di compartecipazione richiesta alle amministrazioni e viene garantita sia dal Comune che dalla Cooperativa Camelot attraverso: affitto annuale della struttura di Via Vallelunga, ore lavoro del personale comunale impegnato nel progetto, spese generali di assistenza a carico della Cooperativa Camelot .

Si precisa che il progetto prevede una presenze di 64 ospiti, come già nel 2014.

Le persone ospitate sono accolte in diversi Comuni della provincia e si impegnano specifiche risorse in ogni luogo per facilitare l’integrazione con la popolazione locale.

Si coglie l’occasione per preannunciare che verranno adottati altri atti per proseguire, con serietà e responsabilità, nell’ampliamento del progetto Sprar per l’ospitalità di persone vulnerabili con disagio mentale: un impegno che vuole contribuisce a costruire e a rafforzare una cultura dell’accoglienza della nostra comunità

Se l’opposizione vorrà preparare altre interpellanze o manifestazioni contro l’accoglienza avrà il tempo per preparasi.

Chiara Sapigni

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani