L’Assemblea legislativa approva la legge sull’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo delle persone fragili e vulnerabili
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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Integrati i servizi pubblici regionali sociali, sanitari, del lavoro e della formazione per accompagnare individualmente le persone in difficoltà. L’assessore Patrizio Bianchi: “Il nostro compito è creare le condizioni affinché chi si trova in una condizione di disagio transitoria non rischi la marginalità sociale”.
“Una legge che con molto pragmatismo affronta i bisogni complessi delle persone in condizione di fragilità. Con questo provvedimento, che nella nostra regione si rivolge potenzialmente ad circa 200 mila persone, integriamo politiche e servizi per dare sostegno ai singoli, perché le persone fragili devono essere accompagnate individualmente nell’utilizzare al meglio le opportunità”. Lo ha detto oggi l’assessore regionale al Lavoro Patrizio Bianchi, durante la discussione in Assemblea legislativa della legge per l’inclusione sociale. Il provvedimento è stato votato dall’aula a larghissima maggioranza, senza contrari e con sette astenuti.
“Il nostro compito – ha aggiunto Patrizio Bianchi – è creare le condizioni affinché chi si trova in una condizione di disagio transitoria non rischi la marginalità sociale e possa prendere in mano il proprio futuro, costruire un progetto e sentirsene responsabile. Siamo convinti che il lavoro sia il più potente strumento di inclusione sociale perché il lavoro è autonomia”.
La legge è uno dei primi strumenti attuativi del Patto per il lavoro siglato il 20 luglio scorso. In coerenza con la nuova generazione di politiche pubbliche integrate che la Giunta si è impegnata ad attuare, il provvedimento è il frutto del lavoro condiviso tra più assessorati – assessorato al Lavoro, alle Politiche sociali, alla Salute e alle Attività produttive – volto a garantire che i diversi servizi presenti sul territorio – sociali, sanitari, del lavoro e della formazione – operino insieme e in modo integrato per consentire alle persone fragili di uscire dalla condizione di vulnerabilità e allo stesso tempo per motivarle e responsabilizzarle in tal senso. Una fragilità transitoria, che a seguito della crisi prolungata che ha investito anche la nostra regione, ha riguardato un numero importante di cittadini che prima della crisi non avevano mai avuto necessità di rivolgersi ai servizi sociali.
In coerenza con quanto condiviso con il Patto per il Lavoro inoltre, la legge crea nuove condizioni per una società inclusiva grazie al lavoro, con l’obiettivo di generare sviluppo per una nuova coesione sociale. Un obiettivo perseguibile con il concorso del sistema economico-produttivo e delle imprese del territorio pronte a fare la loro parte, assumendosi responsabilità sociali nel più alto senso del termine.
Con questa legge la Pubblica amministrazione cambia per uscire dai propri confini di competenze e integrarsi al servizio delle persone: un nuovo welfare che restituisce ai servizi centralità e funzione strategica, investendo in primo luogo sugli operatori e le loro competenze, e che garantisce alle persone supporto vero verso l’autonomia.
L’inserimento lavorativo può avvenire utilizzando le diverse modalità e tipologie contrattuali esistenti. Strumento di incontro con il lavoro saranno anche i tirocini, di cui questa legge introduce una nuova tipologia. Si tratta del tirocinio di orientamento, formazione e inserimento o reinserimento, finalizzato al rafforzamento dell’autonomia delle persone, alla loro riabilitazione e inclusione, la cui indennità sarà finanziata anche da risorse regionali e del Fondo sociale europeo. Uno strumento molto importante perché valorizza la dimensione sociale del lavoro per i singoli e per la comunità.
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