No, l’asfalto in centro storico proprio no, è un delitto! Eppure anche a Ferrara, in alcune strade della città antica, ancora sopravvive. Il paradosso è che ci siamo talmente abituati a vederlo e calcarlo da non farci più caso. Ma c’è: in corso Porta Reno, nella parallela via Gobetti, in via Amendola (la strada che collega San Romano a Porta Reno dietro la galleria Matteotti). C’è persino in largo Castello, accanto al monumento più insigne della città: nella strada che costeggia il suo fronte est, fra viale Cavour e la piazzetta, il manto è asfaltato. Ri-vedere per credere… Una vera caduta di stile.
Non è accettabile. In particolare non lo è accanto al castello. E non ci si venga a dire che è un problema di transito automobilistico. Prima di tutto perché in quell’area di auto non ne passano tante (sempre troppe, comunque) e in generale non ne dovrebbero passare proprio, perché è area di rispetto. E comunque perché dinanzi al castello, nel lato nord (quello che lo separa dalla Camera di commercio) ci sono sempre stati i sampietrini senza che ciò crei particolari problemi, nonostante il flusso sia qui particolarmente intenso. Lo stesso vale per il fronte opposto, quello est, su cui transitano anche i bus: quindi non si cerchino improbabili alibi.
Il fatto vero è che anche alle brutture ci si abitua, al punto che finiscono per passare inosservate. Impercettibili per chi le vede tutti i giorni e quindi non le osserva più con attenzione; ma stridenti e sgradevoli per occhi vergini, come quelli dei turisti, per esempio. Provvedere è un dovere, titubare ancora è una colpa.
E a proposito di largo Castello, va segnalato anche il minuscolo parcheggio a pettine, sul lato dei giardinetti (sempre tristi e poco curati, con l’erba spesso incolta come ora), che deturpa la fruizione del monumento. È un parcheggio che ospita una ventina di auto. È inaccettabile che per il comodo di venti automobilisti si pregiudichi il godimento di un patrimonio monumentale storico di pregio internazionale. Quel parcheggio va eliminato e il manto va rifatto: ciottoli, sampietrini, porfido… Qualsiasi cosa, ma l’asfalto no. Mai più.
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Sergio Gessi
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