Da Organizzatori
Domenica 18 giugno l’incontro dedicato al pittore spagnolo, in collaborazione con Rrose Sélavy
Joaquín Sorolla a Ferrara Off: l’artista spagnolo, già protagonista di una preziosa monografica allestita nel 2012 a Palazzo Diamanti, torna nel capoluogo estense per incuriosire e far riflettere sul rapporto che nel Novecento tanti pittori hanno stretto con il tema del giardino. L’approfondimento sulla sua vita e sulla sua produzione, inserito all’interno del ciclo “L’artista giardiniere”, si terrà domenica 18 giugno alle 18, curato dall’architetto Giovanna Mattioli in collaborazione con l’associazione Rrose Sélavy, presso gli spazi del teatro, in viale Alfonso I d’Este 13.
«Il giardino è un’area definita da un recinto reale o immaginario – spiega Giovanna Mattioli -, al cui interno un giardiniere esprime la sua idea di natura bella. È un progetto, è un’opera dell’ingegno e del lavoro umano, non esistono giardini spontanei; la natura segue altre regole e quando il giardiniere non c’è più si riprende il terreno che le era stato sottratto. La bellezza del giardino è effimera, per questo è interessante scoprire com’erano gli spazi che l’arte ha reso immortali, rappresentati e ricordati attraverso i dipinti, i film, i romanzi o le poesie».
Sorolla – nome imprescindibile per capire la Belle Époque – ha avuto il compito istituzionale di rappresentare le bellezze del Paese attraverso il suo lavoro: i monumenti, le città e i giardini spagnoli, da Madrid all’Andalusia, sono stati raccontati al mondo attraverso i colori e la luce straordinaria raccolta nei suoi dipinti. Un campionario di forme che l’artista ha poi voluto riportare, in miniatura ma con grande precisione e raffinatezza, all’interno del proprio giardino domestico, nel cuore della capitale. Luogo di grande fascino e interesse, dove si è voluto coniugare l’intimità alla tradizione.
Il ciclo di incontri è stato organizzato in continuità con la performance artistica “ControNatura”, realizzata dal pittore parmense Giacomo Cossio domenica 14 maggio, in occasione del festival Interno Verde, organizzato dall’associazione Ilturco. La manifestazione – che ha eccezionalmente aperto 50 giardini segreti del centro storico estense – si è conclusa negli spazi di Ferrara Off con un intervento decisamente originale: Cossio ha verniciato con un compressore un gruppo di piante donate al teatro dal suo pubblico più affezionato, trasformandolo in una selva monocroma, sintetica e lucida. Le piante – completamente ricoperte di smalto color fucsia – si trovano tuttora a teatro, curate e monitorate: «alcune moriranno – spiega il pittore – ma la maggior parte incredibilmente continuerà a vivere, fiorendo e germogliando, lasciando indietro come un residuo la parte intaccata dallo smalto, quasi fosse pelle morta».
«Gli spettatori hanno assistito a un’operazione dirompente, di grande suggestione visiva, fortemente provocatoria – spiega Giulio Costa, direttore artistico del teatro -. Per questo abbiamo voluto abbinare a quell’intervento una serie di appuntamenti dedicati al rapporto tra arte e natura, per contestualizzare la performance in una tradizione più ampia e complessa».
L’ultimo appuntamento del ciclo si terrà domenica 25 giugno, sempre alle 18, e sarà dedicato a Emil Nolde e al giardino di Seebüll.
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