L’archeologia come strumento per conoscere la cristianità ferrarese. Casa Cini ripercorre lo sviluppo del Cristianesimo
da: Casa Cini
L’archeologia come strumento per conoscere la cristianità ferrarese. Partendo dall’Editto di Milano, sottoscritto da Costantino e Licinio nel 313, con cui si stabilisce che «non si debba vietare a chicchessia la libera facoltà di aderire, vuoi alla fede dei cristiani, vuoi a quella religione che ciascheduno reputi la più adatta a se stesso», Casa Cini ha deciso di ripercorrere la nascita e lo sviluppo del cristianesimo nel nostro territorio programmando 5 incontri, in partenza martedì 17 febbraio. Ed è l’archeologia la disciplina ‘scelta’ per andare alla ricerca delle prime tracce di cristianità tra Comacchio e la città estense. «Risponde al desiderio di conoscere con maggiore precisione la nascita di questo fenomeno sociale e culturale, che ha dato un grandissimo contributo alla civiltà dell’Europa», spiega Monsignor Ivano Casaroli, direttore di Casa Cini. Spazio sarà dato ad approfondimenti sull’impianto ecclesiale di San Cassiano, San Giorgio e l’abbazia di Pomposa tra spiritualità e cultura. «Un percorso – rimarca – che rientra nel concetto di nuova evangelizzazione, che come Papa Francesco ci ricorda è da intendersi non tanto come diversa predicazione, quanto come un più stretto legame tra fede e vita». Ma Monsignor Casaroli guarda al futuro. «Il progetto sarebbe continuare a dedicarci alla storia locale della comunità cristiana fino a delineare le condizioni o la necessità di una nuova evangelizzazione». Questo il calendario degli appuntamenti: 17 febbraio, Prime tracce di presenza cristiana nel nostro territorio (Comacchio), relatore Sauro Gelichi, docente ordinario di Archeologia Medievale Università Ca’ Foscari di Venezia; 24 febbraio, Prime tracce di presenza cristiana nel nostro territorio (zona ferrarese), con Fede Berti, già direttrice del Museo Archeologico Nazionale; 10 marzo, Implantatio ecclesiae: S. Cassiano e S. Giorgio, con il docente Unife, Alberto Andreoli; 24 marzo, Dall’eremo alla missione, con don Paolo Cavallari, parroco della basilica concattedrale di Comacchio; 7 aprile, Pomposa: spiritualità e cultura, con Antonio Manfredi, vicedirettore della Scuola Vaticana di Biblioteconomia. Le lezioni si terranno a Casa Cini, in via Boccacanale di Santo. Stefano, alle 17. Info, www.casacini.altervista.org.

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)