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Dei ragazzini che giocano a calcio in un campetto di Ferrara, un campione del Manchester City come Yaya Touré e un attaccante acclamato come Gervinho. Che cosa hanno in comune questi 13enni ferraresi, attaccanti, difensori e portieri dalla maglia rossoblù con il centrocampista di una delle più celebri e blasonate squadre inglesi e con uno dei nuovi idoli della Roma? In comune hanno un pezzetto di quella terra d’Africa, la Costa d’Avorio. Un paese martoriato da una guerra fratricida che, però, non è riuscita a uccidere la passione, la voglia di vivere, correre e lottare per qualcosa che va oltre ogni confine: lo sport e, in questo caso, precisamente il calcio.
Perché, a lanciare da un campetto delle giovanili africane Yaya Touré prima e poi Gervinho, è stato Traore Aboubakar, meglio conosciuto come Abu. Adesso Abu allena il gruppo Esordienti dell’associazione sportiva Acli San Luca-San Giorgio di Ferrara.
Abu è venuto via dalla Costa d’Avorio, come Yaya e Gervinho. Ognuno di loro, la cosa che sa fare bene, è il calcio. Alle spalle una storia personale segnata; nel cuore la voglia di non arrendersi mai. Nelle giovanili africane Abu ha conosciuto, scelto e allenato questi ex ragazzini, ne ha apprezzato la bravura, li ha spronati a superare se stessi. Nel luglio 2010 Yaya firma un contratto quinquennale con il Manchester City, nel 2011 e nel 2012 viene eletto miglior giocatore africano dell’anno. La carriera di Gervinho prende il volo in Francia, nel Lille, per poi passare all’Arsenal fino ad arrivare, quest’estate, alla Roma. Insieme con Didier Drogba, Touré e Gervinho sono tra i giocatori più rappresentativi della Nazionale ivoriana.
In Italia dal 2009, Abu ha ottenuto l’asilo politico e a Ferrara la possibilità di portare avanti il suo mestiere, che gli serve per mantenere i due bambini rimasti orfani della mamma e per non spegnere mai la passione che, insieme con il cibo e l’aria, è quella che tiene vivi dentro. A seguirlo e a fare tesoro della sua professionalità e della sua carica di umanità una quindicina di ragazzini, classe 2000 e 1999. Che corrono, sudano e esultano con Abu in via del Campo e nei prati dove li porta il campionato esordienti ferrarese.

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.


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