Laerte: risposta interpellanza PD sul futuro dell’Urban Center di Ferrara
Da: Ufficio Stampa Gruppo Laerte – La Rete
Con la presente, siamo a rispondere all’interpellanza del 26 novembre 2019 del Gruppo Consiliare del Partito Democratico, avente all’oggetto “Interpellanza sul futuro dell’Urban Center di Ferrara con richiesta di risposta scritta”. Noi cittadini del Gruppo Laerte La Rete, citati in questo documento, siamo rimasti a dir poco meravigliati dall’aver inaspettatamente assunto un ruolo così importante nel dibattito partitico, e dall’interesse e preoccupazione del Gruppo consiliare del PD per la nostra causa, tanto da indurli a presentare un’interpellanza rivolta al Sindaco, all’Assessora al personale e al Presidente del Consiglio comunale, allo scopo di conoscere il futuro delle “relazioni” che si intendono “avviare con La Rete informale denominata Laerte”.
Partendo dal presupposto che non intendiamo entrare nel merito della decisione di di ricollocare ad altro servizio la responsabile dell’ufficio Urban Center e in generale rispetto a tutti gli altri punti dell’interpellanza; ci domandiamo quali siano le motivazioni che spingono un gruppo partitico ad assumere le difese di una rete di persone unite dal principio dell’apartiticità e senza avere pensato prima di interpellarle, come si presume sia buona abitudine della rappresentanza politica.
Prendendo atto della difficoltà a comprendere la nostra posizione, l’occasione è utile per riaffermare ancora una volta che La Rete non solo accoglie persone con opinioni e posizioni politiche diverse, ma anche persone che vogliono prendere le distanze dalle logiche partitiche.
Pertanto, per non dare adito a fraintendimenti, ci dichiariamo totalmente estranei a tale interpellanza e ci auguriamo di non essere coinvolti ancora una volta, senza volerlo, in uno scontro tra partiti in cui non vogliamo entrare.
L’anima civica dell’Urban Center non ha ricevuto un riconoscimento istituzionale nonostante i tanti anni di lavoro collettivo.Tuttavia, da quell’idea sono maturati tanti progetti di cura dei beni comuni e con essi le persone che li hanno portati avanti, e si è costruita nel tempo una visione di pubblica amministrazione inclusiva delle esigenze dei cittadini, non un “altro” da noi, ma un “noi”.
In conclusione, quello che noi intendiamo come Urban Center non è un ufficio o un luogo, ma una rete fatta soprattutto di persone, tempo, fiducia, relazioni umane, confronti, discussioni, in sintesi un “fare insieme” che è la chiave di volta per abitare luoghi felici. Ora, quelle persone hanno deciso riunirsi in una nuova forma, una rete civica autonoma e indipendente, aperta a tutti quelli che hanno l’ambizione di dare un impulso alle idee, proposte e obiettivi, in un’ottica di collaborazione con l’amministrazione comunale di qualsiasi colore essa sia, necessario interlocutore istituzionale per la realizzazione di una società attenta al bene comune.

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)