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di Loredana Bondi

Onore a Luana Vecchi, una donna che ci ha insegnato il valore della partecipazione e guidato nelle battaglie a difesa dei diritti delle donne e dello stato sociale. E’ venuta a mancare ieri. Era una “storica” figura dell’Udi e della Cgil ferrarese, oltre che una cara amica. Sento il dovere di ricordare pubblicamente il suo valore. Luana ha portato avanti con grande coraggio, coerenza e competenza la difesa dei diritti delle donne, della salute e del lavoro in tutti i contesti in cui era prevista una partecipazione attiva dei cittadini e delle cittadine ferraresi.

Luana Vecchi durante una manifestazione sindacale

La ricordo quando ero ancora bambina e lei già donna adulta, sempre attiva, focosa, disponibile a lottare contro le discriminazioni, le ingiustizie sociali. Abitavamo in quel Borgo di San Luca dove vivevano molti personaggi che, come lei, giovane staffetta partigiana, avevano lottato contro il fascismo e noi giovani, però, lo eravamo venuti a sapere solo molti anni dopo la guerra. Per molti anni ho seguito una strada professionale diversa, pur sempre nella direzione della difesa dei diritti e soprattutto della partecipazione attiva alla vita pubblica, poi la condivisione di idee e principi ha fatto sì che percorressimo negli ultimi anni un comune cammino, fino ai giorni nostri.
Ci siamo ritrovate qualche anno fa nell’ambito dell’attività dell’Udi e sembrava che il tempo non fosse passato. Ho riscoperto il suo dinamismo e soprattutto la sua grande esperienza sorretta da un continuo e puntuale aggiornamento e formazione in diverse direzioni sia normative che sociali, oltre che una conoscenza approfondita delle istituzioni e della possibilità di contribuire, nei vari contesti pubblici, a discutere aspetti non sempre positivi sulle scelte fatte dalle istituzioni o dai sindacati, ma sempre disponibile a dare contributi costruttivi, stando “dentro” al sistema.
Sembrava che per lei il tempo non fosse passato: l’energia e la forza sprigionate a difesa dei diritti l’hanno portata ad avere una conoscenza così profonda dei temi civili, che ben pochi oggi sono in grado di avere. Non è un caso che abbia continuato, nonostante avversità di salute, a mantenere la sua forza per ricominciare sempre verso nuove battaglie, profondamente sostenuta dal valore della partecipazione alla vita civile; è stata un esempio per tutti noi e per ciò che potremmo ancora fare per cambiare le tante cose che non vanno.
La sua umiltà, la competenza e il controllo costante delle scelte fatte a nome e per conto delle cittadine e dei cittadini nel confronto diretto con le istituzioni, sono impresse nella vita stessa della città e molte donne e molti uomini lo possono confermare.
Come Udi abbiamo affrontato con la sua guida e il suo entusiasmo veri e propri studi e ricerche a livello di temi afferenti la salute delle donne, insomma era una forza inesauribile di risorse umane e professionali. Possiamo apertamente dire che è stata una delle protagoniste più attive della storia ferrarese non solo del movimento delle donne, ma della città.
Ancora negli ultimi suoi giorni di vita, lucida anche se dolorante, mi ha chiesto di portare avanti le tante cose che stavamo affrontando nei vari tavoli istituzionali. Le ho promesso che lo farò, anche se senza di lei non sarà la stessa cosa.
Credo che come me, tanti debbano ringraziarla, perché la sua testimonianza è un insegnamento di vita che vale la pena di essere vissuta.

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