Laboratorio di studi urbani a cura del Professor Giuseppe Scandurra
Da: Organizzatori
Gentifricazione, riqualificazione urbana, partecipazione e marginalizzazione: cosa sta accadendo al quartiere Giardino e più in generale nella città di Ferrara?
Mercoledì 13 febbraio (dalle 12.10 alle 14.10 circa), nell’ambito de’ “Il Giardino del mondo” (progetto vincitore del concorso “Io amo i beni culturali” edizione 2018 bandito da IBACN Emilia-Romagna), il Professor Giuseppe Scandurra – docente di Antropologia Culturale e Comunicazione, nonché coordinatore del Laboratorio di Studi Urbani – indagherà questi fenomeni insieme agli studenti delle classi 2C e 2D del Liceo Statale Carducci, coinvolgendoli in un dibattito sui processi di trasformazione delle città, attraverso gli strumenti messi a disposizione da discipline quali le scienze sociali ed in particolar modo dall’antropologia culturale.
Il Laboratorio di Studi Urbani (LSU), attivo dal 2012, è un centro specializzato del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, diretto dai professori Alfredo Alietti e Giuseppe Scandurra, che ha come finalità quella di produrre analisi scientifiche nell’ambito degli studi urbani contemporanei e di diffondere i risultati di queste ricerche attraverso seminari e convegni rivolti a studenti, ricercatori, attori della società civile (terzo settore, sindacati, associazioni, cittadini) e amministratori pubblici. Esso si occupa di sviluppare attività di ricerca, formazione e divulgazione, relative a tematiche quali trasformazioni socio-antropologiche della città in un’ottica storica; mutamenti sociali, economici e culturali delle società urbane contemporanee; conflitti, movimenti sociali nello spazio pubblico urbano; disuguaglianze sociali, processi di esclusione e marginalità urbane; convivenza multiculturale, flussi migratori, processi insediativi, ecc.
Giuseppe Scandurra ha pubblicato numerosi saggi e testi sul tema dell’antropologia urbana. Tra le sue pubblicazioni più recenti citiamo ‘Memorie di uno spazio pubblico. Piazza Verdi a Bologna ‘ (con E. Castelli, L. Tancredi e A. Tolomelli, Clueb 2011), ‘Tracce urbane’ (con A. Cancellieri, Franco Angeli 2012), ‘Antropologia e Studi Urbani’ (Este, edizione 2013) e ‘Tifo estremo ‘ (Manifestolibri, 2016). Attualmente sta conducendo ricerche sulla relazione tra la Primavera araba e il mondo dell’arte in Tunisia. È membro del comitato scientifico dell’Istituto Gramsci Emilia-Romagna e del gruppo di studio transdisciplinare ‘Tracce Urbane’. È inoltre Direttore (con C. Cellamare) del Journal of Urban Studies.

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)