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L’Agenzia spaziale cinese ha recentemente portato, sulla faccia nascosta della Luna, una mini serra ospitata dalla sonda Chang’e 4, che conteneva semi di cotone, terra, acqua ed altre sostanze necessarie per creare un microclima capace di far crescere il cotone stesso.
La foto attesterebbe che la piantina è germogliata anche se poi, nel giro di poche ore, è rimasta vittima del freddo della notte lunare, ben nota per le temperature proibitive.
Lo scopo di questo esperimento sarebbe permettere alle future generazioni di astronauti di procurarsi cibo e ossigeno direttamente dalle colonie di insediamento lunari o marziane, per consentire missioni come quella su Marte che richiede tempi lunghi (circa 6 mesi per raggiungere Marte dalla Terra con le tecnologie attuali) e non consente di portare tutte le risorse necessarie.
Progetti estremamente ambiziosi che, negli ultimi tempi, strizzano sempre di più l’occhio ad una possibile colonizzazione di altri pianeti.
Odio fare la guastafeste, ma non riesco a non pensare che sarebbe un tantino più coerente se i paesi più ricchi del mondo, che fanno a gara a chi arriva più lontano nello spazio, ed investono risorse spropositate in queste missioni praticamente impossibili, usassero prima queste risorse per assicurarsi che al mondo nessuno muoia più di fame o sete, e riducessero l’inquinamento che sta letteralmente soffocando il nostro pianeta, obiettivi decisamente possibili.
O dobbiamo pensare che stiano cercando un altro pianeta dove andare a vivere perché considerano questo irrimediabilmente compromesso?

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Federica Mammina



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