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da: Presidente Circomassimo Arcigay e arcilesbica Ferrara

C’è un filo sottile che unisce la strage di Orlando e l’aggressione subita da Daniela Bellisario e la sua compagna, in un bar del centro di Roma, apostrofate come “lesbiccacce” proprio nelle ore antecedenti il Pride. Lo stesso filo che riporta a quel brutto episodio accaduto pochi mesi fa a Ferrara, in pieno centro e che ha visto come protagonista un ragazzo che per mano al suo compagno ha subito violenza da parte di una banda di minorenni. Questo filo si chiama odio. Si chiama omofobia. Quando a Roma sfilano settecentomila persone invadendo le strade della capitale di colori, di voglia di partecipare, di Orgoglio, un fremito attraversa la pelle di chi vive sulla propria pelle stereotipi, pregiudizi, discriminazioni. E per un giorno si pensa di avere vinto. Di aver sconfitto l’ignoranza, l’odio, la follia dell’uomo. Poi basta una notizia che arriva dall’altra parte dell’oceano per ritornare alla vita reale. Bastano cento corpi per terra, morti , moribondi, feriti, violati in una famosa discoteca di Orlando, nella liberale e libertaria America, per comprendere che le battaglie che stiamo combattendo non sono finite e non possono finire. Il terrorismo ha colpito ancora, questa volta la miscela esplosiva era composta da una predominante odio verso il mondo Lgbti. Un altro sacrificio umano è stato compiuto senza una ragione né un motivo, in nome dell’Odio omofobico.
Il 28 giugno ricorre una data storica per i movimenti Lgbti di tutto il mondo, il giorno del Pride, dell’Orgoglio, quello che nel lontano 1969 spinse gli avventori di un bar gay del Greenwich Village, l’ormai noto Stonewall ha resistere e rispondere agli attacchi della polizia. Le associazioni Lgbti ferraresi proprio in questi giorni si stanno affaccendando per festeggiare quella ricorrenza, per regalare alla nostra città un altro momento di festa e di riflessione. A distanza di 47 da quella lontana notte del 1969, nonostante le leggi, nonostante i diritti acquisiti, di omofobia si muore ancora, si viene ancora aggrediti e offesi. Ed esiste solo un modo per sconfiggere tutto questo odio. Essere uniti, essere tanti.. Per cui il nostro 28 giugno 2016 non sarà solo festa, non sarà solo memoria, ma sarà ancora lotta, sarà sempre Orgoglio

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