LA STORIA
Street art: il mondo delle donne musulmane raccontato
da un uomo, BR1
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Lo street artist italiano BR1, classe 1984, nato a Locri, osserva da sempre gli atteggiamenti, le posture, i gesti, le vite delle donne musulmane che indossano il velo e le ha ritratte sui muri di Torino. Sono bellissime. L’obiettivo era quello di sollecitare una riflessione sui valori del velo/copricapo senza togliere alcuna naturalezza ai suoi soggetti. Anche la scelta dei colori accesi e luminosi dà e mantiene una connotazione positiva e di energia. Solitamente il velo è simbolo di negatività e chiusura (oltre che di separazione reale fra il mondo occidentale e musulmano), ma qui, proprio grazie ai toni accesi, non lo è. Qui colora i cieli e le strade, fa fermare a riflettere e osservare.
BR1 vive e lavora a Torino, dove ha studiato legge specializzandosi in diritto islamico. Ha colorato le strade della città con le sue donne ma ha anche partecipato a numerosi festival artistici internazionali ed eventi quali lo “Street art doping”, a Varsavia (2012), o il “Brandalism”, di Londra (2013).
Da ricordare anche la sua presenza a “Integrazione/disintegrazione” di Berlino (2013), a “Donne fra”, organizzato dalla Fondazione Farm, a Favara (2013), o a “Public Arena”, curato dall’Associazione Barriera, a Torino (2013). BR1 ha iniziato a disegnare a 14 anni, lavorando sugli stickers prima, per poi arrivare alle immagini di grandi dimensioni.
In alcune interviste, ha confessato di essere sempre stato molto attratto dalla strada e dai suoi muri, che parlano al passante, che ispirano domande per avere risposte. A essi si possono fare domande, anche, e cercare alternative ai dubbi che anche essi pongono.
Il velo l’ha sempre molto ispirato, un oggetto-paradosso, un clash fra culture, non tanto diverso, però, dalla sciarpa nera che indossa la nonna. Esempi presenti anche da noi.
Ama Parigi per la sua grande apertura mentale e multiculturalità e ha una città preferita, la magica, romantica e misteriosa Istanbul.
Ammette di trovare grande ispirazione da alcune artiste iraniane, come Shirin Neshat, per la sua forza, intensità e passione. Per lui le donne sono tutte uguali, velo o non velo, sono madri, nonne, figlie, sorelle, fumano, mangiano, cucinano, corrono, ridono, sorridono. Hanno tutte le stesse necessità e bisogni, soprattutto d’amore e di rispetto.
Unica differenza, il velo, che varia a seconda dei paesi e che BR1 dipinge con grande precisione e attenzione: quello maghrebino, il burqa afgano, il chador iraniano. La donna, quindi, grande ispirazione degli artisti (come lo è sempre stata…), non ne importa la religione. Le immagini sono scene di vita reale, prese dai giornali, dalle fotografie, dai siti web. Spesso l’artista ritrae importanti personalità del mondo musulmano, scrittrici poetesse, imprenditrici, femministe. Tutte hanno il loro spazio, perché anch’esse vanno conosciute da una società occidentale che spesso le ignora.
Alla bellezza delle donne del mondo dedichiamo, dunque, queste belle immagini colorate, piene di vita, di gioia e di speranza. Aspettandoci, magari, un bel disegno della giovane e incredibile Malala. Perché no.
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Simonetta Sandri
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