Ci sono luoghi dove ti senti subito a casa. Ci sono luoghi magici dove la patina del tempo ti fa tornare bambino e ti ridà la forza e la voglia di sognare. Ci sono luoghi dove gli angeli si sono fermati, luoghi dove vorresti stare tutto il giorno a crogiolarti nei ricordi e nei racconti della tua città di un tempo, che anche i nonni ti descrivevano.
Ci sono luoghi dove vorresti addormentarti, dove appena entrato vieni avvolto da un’aura positiva che ti ritempra. Ci sono luoghi magici. Ci sono luoghi unici. Passeggiando per Ferrara se ne ritrovano alcuni. Se si ha la mente libera e leggera, poi, è ancora più facile. Uno di questi è sicuramente Langelo Atelier, che mi ha subito conquistato, avvolto, rapito, portato lontano. Un mondo di fiaba, dove si trovano angoli di passato che pensavi di non poter conoscere, frammenti di vite misteriose e curiose che ti vengono incontro, felici di condividere con te la loro storia. Qui incontro Rosy, la proprietaria che mi viene incontro con il suo dolce e amichevole sorriso, i suoi capelli ricci (estrosi e ribelli come i miei), i suoi boeri. Perché qui la dolcezza è fatta di sorrisi ma anche di cioccolatini dal liquore intenso che, adagiati comodamente e amichevolmente su una ciotola d’argento, nella loro carta colorata, accolgono gli ospiti, e li invitano a starsene lì a guardare e chiacchierare come in un’elegante sala da tè.
Qui ci si sente in famiglia, gli amici arrivano, chi compra e curiosa, chi cerca qualcosa, chi parla di un quadro o di un corso di pittura, chi ricorda i fasti passati della città estense. Parlando con Rosy m’incuriosisco, voglio sapere di più su quel posto che Alice potrebbe facilmente considerare il suo paese delle meraviglie. Rosy mi trasmette i suoi appunti di viaggio, in poche parole, con entusiasmo e rapidità. Una domenica mattina, la voglia di fare qualcosa di diverso dal solito per passare la giornata e una poliedrica ed entusiasta Rosy che ha un’idea: andare, con il marito (Fabrizio), al Mercatino di Emmaus, vicino alla casa dove allora abitavano. Tutto partì da quel momento unico nemmeno troppo lontano, la passione prese la mano, perché la possibilità di cercare qualcosa e il gusto di trovarla era ed è ancor oggi impagabile. Poi un’opportunità reale: onlus assistenziali chiedono a Rosy di organizzare e gestire dei mercatini natalizi. E qui l’idea di aprire un proprio mercatino dell’usato. L’anno scorso è arrivato in società Corrado e a quel punto Rosy avvia il negozio Langelo Atelier di via Centoversuri. Corrado mi racconta di quando Ferrara era un faro per la cultura italiana, di quando si pubblicavano giornali che ispiravano tutta la nazione, di come oggi la nostra bella città dormiente necessiti di un’aria e di un respiro nuovi. Per questa sua conoscenza e impegno, Corrado gestisce tutto quanto riguarda l’ambito artistico, mentre Rosy si dedica agli oggetti del quotidiano. L’atelier prende vita, oggi dà anche vita, e rimette in circolo oggetti usati e di buona qualità, contribuendo, nel suo ambito, a ridurre gli sprechi e ad allungare la vita delle cose stesse. Nulla va abbandonato, tutto serve, tutto si riusa, nulla sfugge al suo passato e al suo destino. Qui arriva di tutto: dagli oggetti personali, come le pellicce, la bigiotteria, le borse, gli accessori di moda, ai mobili, soprammobili, lampade, lampadari, libri, quadri e anche belle e tornite sculture. Sono tutti oggetti che non muoiono in fondo a un cassetto, nel buio di una cantina o di un solaio, cose che non si perdono, e molte di queste hanno anche una storia che le accompagna. Come la macchina da scrivere Underwood del 1925, appartenuta a un dirigente sindacale della Lega dei lavoratori, e in quei tempi, in pieno fascismo, erano momenti duri per gli attivisti di sinistra. Oppure la raccolta di vecchie cartoline che un soldato ferrarese inviava regolarmente a casa a ogni spostamento del suo reparto durante la Grande guerra e che s’interrompe alla sua morte in combattimento. Ma, soprattutto, la bella effige di un angelo con colubrina, originalmente parte di una banderuola a vento di un’antica casa padronale, e che oggi presidia la vetrina del negozio e ne ha ispirato il nome. Siamo in un altro mondo, credetemi. I pensieri volano lontano, alcuni via, insieme alle preoccupazioni e ai disagi, almeno per un po’.
Rimettere in giro oggetti che hanno finito una fase della loro funzione è, da un lato, un’emozione culturale per Rosy, perché testimonia il passato degli individui, e, dall’altro, un atto di civica utilità, in quanto diminuisce gli sprechi allungandone la vita d’uso. Emozione a parte, poi, è la costante e continua scoperta di opere d’arte di artisti locali: una fusione di emozioni che coniugano l’atmosfera dei luoghi e delle storie che si percepiscono nei nostri territori. La nostra missione, mi ricorda sempre l’entusiasta Rosy, è rimettere in circolo il Passato per dare consistenza al Futuro. Bellissimo.
Questo posto ti fa sentire davvero a casa. Qui ho comprato un antico comò dai grandi e profondi cassetti. Da risistemare, ma non troppo, come i miei desideri. Lì metterò tutti i miei sogni più grandi, pronta a tirarli fuori al momento opportuno.
Langelo Atelier si trova a Ferrara, in via Centoversuri 6/A
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Simonetta Sandri
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