L’occhio sempre al centro. Prima fotografo, poi ottico e per passione anche pittore e disegnatore, Alberto Giulianelli ha avviato la sua attività in Borgo dei Leoni nel 1914. Ha attraversato due guerre e momenti complessi. Ma oggi i suoi eredi ne celebrano il centenario, sempre nella medesima sede. “Non sono tanti gli esercizi commerciali che vantano una così lunga continuità e per di più ancorati nello stesso luogo”, affermano con emozione e legittimo compiacimento il nipote Giampiero e la moglie Rula. In quello che fu tradizionalmente il negozio di foto per generazioni di ferraresi, oggi c’è un elegante e raffinato emporio che, accanto agli occhiali, espone pannelli e cimeli d’epoca che raccontano la storia dell’attività commerciale e insieme riflettono quella della città.
Sono i tasselli della mostra che i proprietari hanno voluto allestire per festeggiare la ricorrenza, affidandone la cura a Silvia Villani. “Qualunque ferrarese – afferma – conserva una foto celebrativa o ha nel portafogli una fototessera di Giulianelli, un marchio ben radicato nella storia cittadina, percepito come patrimonio comunitario. A questo studio infatti le famiglie hanno affidato nei decenni le loro memorie più care. Io sono andata alla ricerca delle testimonianze qui custodite, che mi hanno consentito di ricostruire un mondo. Fondamentale per questo è stato l’aiuto fornito dalla figlia Giuliana”.
In questa operazione si coglie l’orgoglio dell’imprenditore e insieme la consapevolezza di ciò che significa responsabilità sociale d’impresa. Una condizione che si realizza solo quando l’impresa concepisce se stessa non meramente in funzione del profitto, ma come entità sociale che vive in osmosi con la comunità e può arricchirla, arricchendo se stessa, perché è parte integrante e attiva di quel mondo.
La curatrice della mostra racconta di quando Ferrara, prima dell’Addizione erculea, finiva alla Giovecca e il Borgo dei Leoni, esterno alla città vera e propria, ancora si chiamava Borgo San Leonardo. “Divenne ‘dei Leoni’ dopo una battaglia vinta contro i veneziani per via di due leoni sottratti al nemico e qui tenuti e allevati”. Poi sottolinea come in età contemporanea, nel corso del Novecento, la via diviene tipicamente strada dei fotografi.
Il successo di Giulianelli passa attraverso la ritrattistica fotografica, la foto architettonica e industriale, i reportage degli avvenimenti culturali, politici e mondani. Dal dopoguerra, per impulso del figlio Giorgio, si avvia l’attività di “occhialeria”, che via via diventerà preponderante e poi esclusiva.
Di tutto questo si trova traccia nella tavole appese alle pareti, attraverso le quali scorrono la vita famigliare e quella sociale della città, fino a sovrapporsi. L’archivio privato si intreccia con quello pubblico, il mondo di Giulianelli racconta la vicenda di Ferrara.
Ci sono i ricordi di eventi, festeggiamenti, incontri mondani, personaggi, luoghi. E c’è anche la testimonianza della bomba che il 28 gennaio 1944 sventrò il borgo e uccise 69 persone che avevano cercato la salvezza nel rifugio antiaereo della Banca d’Italia. Alla storia si uniscono i reperti: foto e stampe d’epoca, dipinti, disegni, bozzetti grafici…
A chiudere la rassegna, ecco i Google glass. Uno sguardo proiettato al futuro, al prossimo centenario, magari. Con fiducia. Nonostante tutto.
La mostra, salutata dall’apprezzamento del vicesindaco Maisto e delle autorità cittadine, sarà aperta al pubblico da domani (2 ottobre), in orario 9-20 allo storico numero 42 di via Borgo dei Leoni.
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Sergio Gessi
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