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Nella preziosa cornice di Casa Romei un evento davvero eccezionale è stato proposto da Bal’danza con la regia e la conduzione di due eminenti studiosi di musica rinascimentale: Elio Durante ed Anna Martellotti. E’ il concerto drammatico per Anna Guarini, cantatrice estense, che è stato messo in scena per ricordare la figura straordinaria e tragica della grande virtuosa.
La vicenda, che sembra inserirsi perfettamente nella leggenda nera della corte estense, si svolge negli ultimi anni del dominio degli Estensi a Ferrara quando implacabilmente ci si avvia alla devoluzione allo stato della Chiesa di questa città che per due secoli è stata tra gli esempi più singolari della cultura rinascimentale che sembra estinguersi in quei “lampi sublimi” caratterizzati, secondo la formula longhiana, da quei pittori, come il Bastianino, che operarono a Corte negli ultimi decenni del Cinquecento.
Alfonso II è l’ultimo duca legittimo di Ferrara: non ha eredi e ancora una volta, secondo la politica matrimoniale del tempo sposa, in terze nozze, la quindicenne Margherita Gonzaga che diventa duchessa di Ferrara dopo Lucrezia de’ Medici e Barbara d’Austria. Nell’entourage del duca si sa che Alfonso non ha possibilità di generare ma si insiste affinché venga preservata la dinastia con questi matrimoni politici.
Nel 1563 nasce a Ferrara Anna Guarini, figlia del celebre poeta Battista. Viene educata al canto e alla poesia, passioni esplicite del duca che già a corte si avvale dell’opera del grande Luzzasco Luzzaschi e di altri musici eccellenti. Dolo le nozze con Margherita nel 1579, fa il suo ingresso a corte un’altra dama cantatrice la cui fama già correva per le corti italiane: Laura Peperara. Le due giovani sono al servizio della duchessa. Comincia così la stagione della “ musica secreta”, concerti riservati agli intimi della corte a cui daranno il loro contributo poeti e musicisti estensi. Dopo poco tempo nel 1583 una terza cantatrice si unisce a loro, la grande Livia d’Arco della celebre famiglia mantovana. Così tre donne che cantano e suonano, Anna il liuto, Laura l’arpa, Livia la viola da gamba, costituiscono l’ensemble perfetto del concerto delle dame. Tarquinia Molza (e chi non si ricorda il grande dialogo tassiano?) sarà assunta come consigliera delle musiche. Val la pena di evocare questa “aura” culturale che spira dalle severe mura del Castello ormai divenuto Palazzo estense. E Battista Guarini, Torquato Tasso, Angelo Grillo, tra gli altri, scrivono madrigali e poesie per le musiche di Luzzaschi e dal 1594 per quella sublime di Gesualdo da Venosa. Frattanto si prepara e scoppia la tragedia feroce dell’uccisione di Anna Guarina. Si mormora a corte che la Guarina abbia una relazione segreta con il conte Ercole Bevilacqua, lo spericolato e fascinoso comandante dei cavalieri ducali. Furioso, il marito, nonostante la diffida del Duca, cova la sua vendetta. Dopo la morte di Alfonso II e l’elezione di Cesare d’Este non riconosciuta dal Papa con la conseguente devoluzione alla Chiesa di Ferrara, Ercole Trotti, marito di Anna l’uccide nella sua villa di Zenzalino il 3 maggio 1598. “Il Sig. Ercole Trotti […] trovando a dormire Anna Guarini sua Moglie […] con un rasoio li tagliò la gola e con lui avendo un montanaro con un manarino la fece finire di vivere.” Al barbaro omicidio segue anche la ‘damnatio memoriae’. Il padre fa seppellire Anna nella chiesa di santa Margherita Martire con una lapide che il legato papale fa rimuovere in quanto potrebbe essere foriera di altri “scandali”.
Ma la stagione dei concerti segreti è alla fine. Luzzasco nel 1601 dedica a Pietro Aldobrandini, nipote del Papa, i Madrigali per cantare e sonare dove per sempre sono raccolte le musiche di quelle “Dame principalissime”.

concerto-drammatico-anna-guariniSu questa traccia da cui ricavo queste note, in attesa di leggere e presentare il libro che i due studiosi dedicheranno a Anna e alla musica segreta delle Dame, si è svolto il concerto raccontato dagli autori e interpretato da tre sensibilissime “cantatrici” che potrete riconoscere nella foto: a sinistra Santina Tomasello, al centro Miho Kamiya, a destra Gloria Banditelli accompagnate ai clavicembali da Valeria Montanari e Chiara Cattani. Di estrema efficacia Anna Guarini (Santina Tomasello) che avvolta in un velo nero canta di Luzzasco “Ad Dominum cum tribularer clamavi” che difende la sua dignità o il sublime madrigale di Gesualdo, “Dolcissima mia vita”. Una grande performance di queste preziose occasioni che Bal’Danza ci offre e che illuminano di una nuova vita i luoghi, le opere, l’arte di una non dimenticata stagione della nostra storia. La nota più delicata. La bambina di Miho Kamiya silenziosissima che ascolta la mamma cantare poi, quando ritorna a ringraziare il pubblico, fieramente le regge lo strascico. Potenza della bellezza e della vita che comincia.

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Gianni Venturi

Gianni Venturi è ordinario a riposo di Letteratura italiana all’Università di Firenze, presidente dell’edizione nazionale delle opere di Antonio Canova e co-curatore del Centro Studi Bassaniani di Ferrara. Ha insegnato per decenni Dante alla Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze. E’ specialista di letteratura rinascimentale, neoclassica e novecentesca. S’interessa soprattutto dei rapporti tra letteratura e arti figurative e della letteratura dei giardini e del paesaggio.


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