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Alice Mizrachi è una giovane artista di New York. Attraverso la pittura, i vivaci murales colorati e le stampe, Alice raffigura personaggi le cui relazioni ed emozioni riflettono il suo punto di vista personale del contesto sociale. Cerca, infatti, di diffondere una forte empatia attraverso progetti sito-specifici che costituiscano risposte visive positive alle questioni sociali che riguardano gli abitanti di una determinata zona o quartiere.

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La street artist Alice Mizrachi

Nel suo ruolo di artista (e anche d’insegnante), Alice lavora per potenziare e ispirare le donne e le ragazze, elevandole a veri archetipi sacri ed esplora l’arte come una sorta di percorso di guarigione, per le comunità e gli individui, tramite la stessa espressione creativa. Il tutto con progetti che aiutino a esprimere le proprie idee su temi come l’ambientalismo, l’identità e la comunità, in generale. Con un focus sulla figura astratta, attraverso il colore, le linee e i modelli, il lavoro di Mizrachi attinge a una riserva interna di spontanea e pura emozione. Con forti legami con il mondo dei graffiti dell’arte urbana, l’artista si concentra sulla vibrante tranquillità della vita cittadina.

 

alice-paese-meravigliealice-paese-meraviglieHa co-fondato, nel 2006, Younity, un collettivo artistico femminile che ha fornito una vera piattaforma professionale a centinaia di donne, dando loro la possibilità di partecipare a mostre, tavole rotonde, produzioni di murale, e laboratori giovanili.
Insegna, occasionalmente, all’università e partecipa attivamente alle discussioni su arte e attivismo; conduce anche laboratori di sviluppo personale.
Le sue opere sono state esposte al Museo di Washington Dc d’Arte contemporanea. E’ rappresentata dalla Mighty Tanaka Gallery di New York e dalla Bazel Gallery di Tel Aviv, e il suo lavoro è stato esposto in gallerie di tutto il mondo. Hanno scritto di lei The New York Times, The New York Daily News, Time Out NY, New York Magazine, Huffington Post, Marie Claire, Juxtapoz e Street Art di New York.

alice-paese-meravigliealice-paese-meraviglieIn un’intervista ha detto: “Faccio arte per diffondere sentimenti di amore, comunità, empowerment e guarigione. Per me la pittura è sempre stata un atto di autoguarigione. Quando inizio a lavorare, ricreo la superficie incontaminata di una tela bianca o di una parete vuota, con il colore e il modello. Attraverso l’esperienza fisica della pittura, trasformo le mie paure e ansie per il mondo in caratteri semplici che sono raffigurati nelle relazioni con gli altri e il loro ambiente. Questi personaggi trasmettono messaggi positivi, spesso di speranza e di ottimismo ed esprimono emozioni che sono volutamente accessibili a tutti i telespettatori, soprattutto ai bambini. Mi sforzo di fare dell’arte un’esperienza inclusiva che permetta agli spettatori di qualsiasi età o esperienza di avere una positiva interazione con l’arte”.

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Per saperne di più dell’artista visita il sito [vedi] e le pagine Facebook [vedi] e Pinterest [vedi]

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.