La sobrietà degli altri
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Chi auspica la decrescita e detiene molte proprietà e molti soldi dovrebbe essere più prudente nelle affermazioni. Chi dichiara di voler abolire con referendum il reddito di cittadinanza e poi va in vacanza su uno yacht che costa 35.000 euro a settimana non pecca di imprudenza, ma di superbia. Chi infine paragona il reddito di cittadinanza al “metadone per un tossico”, paragona una persona senza lavoro o senza reddito ad una persona che soffre di una dipendenza. Con la differenza che per lei nessuna delle due è una persona, ma uno scarto.
Esiste un concetto che in ogni caso sembra scomparso dall’orizzonte della politica nostrana: la sobrietà, che non è solo moderazione nei consumi, ma anche abito mentale.
“La mia idea di vita è la sobrietà. Concetto ben diverso da austerità, termine che avete prostituito in Europa, tagliando tutto e lasciando la gente senza lavoro. Io consumo il necessario ma non accetto lo spreco. Perché quando compro qualcosa non la compro con i soldi, ma con il tempo della mia vita che è servito per guadagnarli. E il tempo della vita è un bene nei confronti del quale bisogna essere avari.”
Josè Mujica

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Nicola Cavallini
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani