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La sfida dei workers buyout per la tutela di imprese e occupazione

Articolo pubblicato il 12 Febbraio 2019, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Ufficio Stampa Legacoop Estense

-Legacoop Bologna, Legacoop Estense e Confindustria Emilia Area Centro hanno sottoscritto un protocollo d’intesa
-Obiettivo è valorizzare lo strumento dei workers buyout per superare situazioni di crisi o di mancanza di ricambio generazionale
-Sono oltre 60, in Emilia-Romagna, le cooperative nate per iniziativa dei lavoratori

Un protocollo d’intesa per valorizzare il workers buyout, la riattivazione di aziende da parte dei lavoratori, come strumento per la soluzione di crisi di impresa o per garantire la continuità aziendale in caso di mancanza di ricambio generazionale. E’ l’obiettivo principale del protocollo d’intesa firmato ieri da Rita Ghedini, Andrea Benini e Alberto Vacchi, presidenti rispettivamente di Legacoop Bologna, Legacoop Estense e Confindustria Emilia Area Centro.

Le associazioni firmatarie creeranno un gruppo di lavoro paritario che, nei casi indicati dal protocollo, valuterà l’esistenza delle condizioni economico-finanziarie e sociali per la nascita di una nuova cooperativa, promossa dai dipendenti dell’impresa in crisi o senza ricambio generazionale.
I firmatari, inoltre, supporteranno le imprese cooperative nate da WBO nell’accesso agli interventi finanziari e di sostegno previsti nella legge dedicata alle “Misure per il credito e cooperazione – Misure urgenti a salvaguardia dei livelli di occupazione”.
Le nuove imprese potranno procedere alla doppia adesione alle associazioni di rappresentanza: Confindustria Emilia Area Centro e Legacoop del proprio territorio di riferimento.
“Sono due gli aspetti determinanti di questo protocollo: il primo è che il workers buyout è riconosciuto come uno strumento utile per la tenuta sociale, economica e occupazionale del territorio – dichiara Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna – L’altro aspetto è l’importanza della forma cooperativa, assieme alla comune assunzione di responsabilità dei lavoratori, per conservare occupazione e capacità produttiva. Cioè creare benessere per le comunità”.

Confindustria Emilia Area Centro si è impegnata a diffondere il protocollo tra i promotori di nuove iniziative imprenditoriali provenienti da proprie associate, che siano interessati al WBO, nell’ottica della tutela di azienda e occupazione.
“La firma di questo protocollo si inserisce nell’ambito di un dialogo territoriale costante e aperto con tutte le categorie e le istituzioni – ha dichiarato il presidente di Confindustria Emilia, Alberto Vacchi – Un dialogo volto a supportare le imprese, la loro crescita e la loro continuità e che passa anche da uno strumento come quello del workers buyout che può rivelarsi una risposta utile per risolvere situazioni di crisi aziendali o superare la mancanza di passaggio generazionale. Tutto quello che possiamo fare per non perdere imprese va fatto, sempre nell’ottica di salvaguardare lo straordinario patrimonio di conoscenze, ingegno e qualità che caratterizza il nostro territorio”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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PAESE REALE
di Piermaria Romani