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“Speranza!”. E’ questo in sintesi lo spirito dell’iniziativa che si svolgerà questa sera dalle 18 a mezzanotte anche al liceo Ariosto di Ferrara. “La notte bianca del liceo classico è un’iniziativa giunta alla seconda edizione che prevede la partecipazione di più di duecento licei di tutt’Italia. Il tutto è iniziato all’istituto “Gulli e Pennisi” di Acireale, poi si è espanso a macchia d’olio riscuotendo grandissimo successo”, spiega Federico Di Bisceglie studente e rappresentante d’istituto.

E perché speranza?
Perché è grazie a quest’iniziativa che insegnanti e professori, collaborando assieme alla realizzazione di diverse iniziative, avranno l’occasione di valorizzare un percorso di studi che purtroppo è sempre più bistrattato e sottovalutato.

E secondo il tuo punto di vista di studente a cosa si deve questo atteggiamento?
Sicuramente la situazione socio-politica e culturale italiana non favorisce lo sviluppo e la valorizzazione di questo prezioso percorso.

Quale ritieni sia il problema?
All’interno della nostra società si è diffusa l’idea che le uniche discipline che possono realmente garantirti un futuro a livello lavorativo siano quelle legate al mondo dell’economia e della finanza, e che quindi lo studio delle materie classiche si possa tralasciare. Ma è possibile tralasciare gli studi classici? In un Paese come l’Italia, considerando il rilievo che hanno classicismo, letteratura, arte e cultura in genere, è davvero impensabile.

E quindi la notte del classico è un’occasione per riflettere anche di questo?
Sicuramente è un’occasione di ideale confronto che coinvolge molte scuole e può propiziare sinergie e generare entusiasmo per coltivare energie nuove.

Nel concreto cosa si farà a Ferrara?
All’Ariosto si inizierà alle 18 con una sorta di tavola rotonda-dibattito tenuto da due docenti universitari che durerà all’incirca un’ora e mezza, si proseguirà poi con uno spettacolo-intervento della professoressa Rosanna Ansani, ex docente di storia e filosofia dell’istituto, per poi concludere con una serie di rappresentazioni e rielaborazioni di opere, tragedie e commedie portate in scena dagli studenti e che dureranno fino a mezzanotte circa. Il tutto si svolgerà presso l’atrio Bassani della scuola e le aule attigue sono state predisposte dagli studenti per una serie di attività che riguardano in modo particolare l’ambito culinario sia latino che greco.

Una serata speciale, insomma…
Una serata alternativa tra musica, cultura, teatro, classicità e tanto entusiasmo. La scuola deve essere anche questo, la scuola è fatta da studenti e professori che lavorano sodo per un ottimale raggiungimento di un obiettivo. E la notte del liceo classico ne è un chiaro esempio.

Ma nel giorno per giorno gli insegnanti riescono a motivarvi allo studio e all’apprendimento e a trasmettere la passione per le materie che insegnano?
Dal mio punto di vista posso dire che il liceo mi ha davvero aperto la mente, mi ha insegnato una cosa che va al di là di ogni materia o indirizzo: mi ha insegnato a pensare. A pensare autonomamente. A diciotto anni mi ha permesso di avere già le idee chiare per il futuro ed inoltre, attraverso la mia attività di rappresentanza studentesca, mi ha fornito delle possibilità davvero uniche. Mi ritengo molto fortunato anche per quanto riguarda l’ambito dei professori poiché hanno saputo trasmettermi la loro passione per determinate materie, riuscendo a cogliere o tratti della mia personalità con una capacità davvero non indifferente.

Consiglieresti dunque il liceo classico?
Un milione di volte sì! Lo consiglierei e lo rifarei di nuovo…

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Redazione di Periscopio



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