Skip to main content

Una mostra per ripercorrere la Grande Guerra nella nostra città che, forse non tutti lo sanno, durante il primo conflitto mondiale è stata dichiarata non solo ‘zona di guerra’, ma addirittura ‘zona di operazioni militari’. L’esposizione “Sui muri di Ferrara. La prima guerra mondiale attraverso i manifesti” è curata da Enrica Licci e Dolores Daghia, docenti del Laboratorio per la Didattica dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara: “Come insegnanti abbiamo pensato prima di tutto ai ragazzi e abbiamo voluto mettere in luce aspetti poco conosciuti della I Guerra Mondiale, temi che in classe spesso non si affrontano, cercando anche di dare la prospettiva di chi ha vissuto questi eventi”.

Fra le tante discontinuità segnate dalla prima guerra mondiale c’è anche quella della comunicazione: in questo campo la modernità del primo conflitto novecentesco segna un salto di qualità grazie all’uso di nuovi strumenti come la macchina fotografica, la radio, il cinema e i manifesti, utilizzati per informare, ma soprattutto per mobilitare quelle che sembrano essere le protagoniste del nuovo secolo, le masse. Nella mostra curata da Enrica Licci e Dolores Daghia ci si concentra sui manifesti originali scelti dalle delle collezioni del Museo del Risorgimento e della Resistenza per evidenziare come lo stile e il linguaggio cambino nel corso delle fasi conflitto e a seconda dello scopo del documento: “Abbiamo voluto far parlare questi manifesti, perché sono interessanti sì dal punto di vista storico, ma anche dal punto di vista linguistico”. A spadroneggiare è naturalmente il tono magniloquente e retorico della propaganda nazionalista: dal “decalogo dell’italiano” all’annuncio che “il contegno dell’Austria ha trascinato anche la patria nostra nell’immane conflitto che insanguina tutta l’Europa”. Al suo servizio vengono messe anche le arti grafiche e così le forme eleganti e nobili del liberty passano dalle illustrazioni per i manifesti pubblicitari delle grandi esposizioni internazionali a quelle per i manifesti e le cartoline per il prestito nazionale. Dopo Caporetto, invece, il messaggio predominante è l’appello all’unità e alla solidarietà. I manifesti vengono utilizzati però anche per informare la popolazione, per esempio sugli sviluppi delle trattative di Versailles: proprio il proclama del Presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando sugli sviluppi al tavolo della pace è, fra quelli esposti, uno dei migliori esempi di un nuovo stile comunicativo che si potrebbe definire ‘poco diplomatico’.

Sui muri di Ferrara. La prima guerra mondiale attraverso i manifesti rimarrà aperta fino al 9 novembre nella Sala Mostre del Museo del Risorgimento e della Resistenza di Ferrara e sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 18.

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

tag:

Federica Pezzoli



Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it