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La seconda seduta del Consiglio provinciale

Articolo pubblicato il 31 Ottobre 2014, Scritto da PROVINCIA DI FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

Seconda seduta del nuovo consiglio provinciale. Incontro tenutosi a margine dell’assemblea nazionale Upi, svolta a Roma lo scorso mercoledì 29 ottobre alla presenza dei presidenti di Provincia e alla quale hanno preso parte, per Ferrara, il presidente Tiziano Tagliani e il vice Nicola Rossi.
Sotto la lente d’ingrandimento i riflessi sulla Provincia estense dei tagli complessivi di oltre un miliardo di euro, che la legge di stabilità fa piovere sui bilanci nei nuovi enti di secondo livello per il 2015, sotto forma di contributo di solidarietà allo Stato.
È presto per quantificare cifre esatte per quanto riguarda le casse dell’amministrazione che ha sede in Castello Estense – è quanto è emerso durante l’incontro -, ma le prime stime ancora provvisorie, che vanno dai cinque ai sei milioni, fanno parlare di misure difficilmente sostenibili.
L’opinione prevalente per il momento è di fare il possibile per salvaguardare l’esercizio delle quattro funzioni fondamentali stabilite dalla legge Delrio: strade, edilizia scolastica, ambiente e territorio.
Per gli altri compiti eventualmente delegati dalle Regioni a seguito della ricognizione in corso negli appena insediati Osservatori, se ne dovrà discutere a fronte di precise risorse.
Nel frattempo il problema numero uno è far quadrare i conti per il 2015.
Una delle ipotesi per conseguire risparmi sulla spesa, ancora in fase di studio, è una ricognizione sulla dotazione organica dell’ente al termine della quale valutare il numero dei dipendenti, sul totale dei 420 in servizio, in possesso dei requisiti pre Fornero per andare in pensione.
Fra le altre ipotesi di lavoro è stata valutata anche la possibilità di ottimizzare, attraverso un accordo istituzionale da siglare, i punti di forza presenti fra le professionalità di Provincia e Comuni del territorio, per concentrare funzioni come appalti, contratti, progettazione, informatica, acquisti ed altri servizi amministrativi.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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PAESE REALE
di Piermaria Romani