Parola dopo parola, frase dopo frase. Una sequenza di pensieri fermi lì, su carta.
Trovo che scrivere lettere sia qualcosa di bellissimo e oggi, estremamente nostalgico. Chi scrive lettere nel 2019? Messaggi, chiamate, chat online, tutto è più veloce e più pratico.
Ma la poesia che si cela dietro una raccolta di pensieri, scritti appositamente per essere condivisi con qualcuno, per poi attendere trepidanti una risposta, senza antecedenti spunte blu, è andata perduta.
Qualche parola dall’inchiostro sbavato, qualche piega sul foglio che è stato toccato, studiato, progettato e una calligrafia personale e riconoscibile. Il tempo che vi si è dedicato e, oggi, la possibilità di staccarsi, anche solo per un attimo, dai nostri amati schermi, dalla loro luce e dai loro suoni.
“Una lettera, nel momento in cui la infilo nella busta, cambia completamente. Finisce di essere mia, diventa tua. Quello che volevo dire io è sparito. Resta solo quello che capisci tu.”
Cathleen Schine
Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…
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Francesca Ambrosecchia
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