La scelta e l’imbarazzo
Non sto più nella pelle da ieri.
Ho scoperto che Matteo Salvini cerca collaboratori e tutto ciò che bisogna fare per giocare le proprie carte è questa cosa semplicissima: inviare un proprio articolo al nostro uomo.
Poi lui o chi per lui deciderà se avrò/avrete il “Salvini factor”.
Perchè non tentare?
Io sono come sempre col culetto per terra e a tempo perso sguazzo nella mia sterile grafomania quindi questa cosa cade a fagiolo.
Tanto siamo tutti al soldo del Capitale.
Che sia McDonald’s o Salvini cosa cambia?
Grom o Feltrinelli?
Boh.
Poi ovvio che preferirei un datore di lavoro che conosco da tempo in prima persona e di cui posso solo parlare bene come boh, la Fender.
Ma questo è quello che passa il convento nell’Italia del 2016.
E chi sono io per lamentarmi?
Ciao, scappo a scrivere il mio articolo!
Il pezzo di oggi è come sempra a tema e quale occasione migliore per scegliere Immigrant Song nella versione degli Embarassment?
Ogni giorno un brano intonato alla cronaca selezionato e commentato dalla redazione di Radio Strike.

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PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)